È stato uno dei “fiori all’occhiello” che Poste italiane -era il 26 novembre- ha presentato ai sindaci dei paesi con meno di cinquemila abitanti, invitati a Roma per un confronto senza precedenti. È il servizio di tesoreria, che risponde a precise esigenze. Davanti alle banche che abbandonano territori non più convenienti, e davanti all’impegno (regolato da una legge, la 158 del 2017) di Poste a restare, i Comuni cercano chi garantisca loro il servizio, mentre la società guidata da Matteo Del Fante intende aumentare i volumi delle prestazioni fornite, così da bilanciare i costi gestionali dei propri sportelli. Con la legge di bilancio 2019, entrata in vigore a Capodanno, si sono aperte ulteriori possibilità, poiché organismi come scuole e strutture sanitarie sono state autorizzate ad affidare in via diretta la gestione dei servizi di tesoreria e cassa alla stessa società. Quest’ultima, in collaborazione con Cassa depositi e prestiti, ha lanciato sul mercato delle Pubbliche amministrazioni la propria offerta riguardante “un’istituzione -viene spiegato- obbligatoria per legge ed essenziale al funzionamento degli Enti che devono affidare al tesoriere il complesso delle operazioni”. Nei casi in cui mancasse momentaneamente la disponibilità finanziaria dello stesso Ente, Cdp interviene con un’anticipazione. La fase sperimentale è stata avviata in ottobre cominciando con Molare, centro di duemila anime in provincia di Alessandria. Il lancio del supporto è previsto per quest’anno, sapendo che il singolo Comune può ricorrere anche alla procedura di affidamento diretto (continua).
Tesoreria/1 Atteso il lancio del servizio
12 Gen 2019 01:28 - NEWS FROM ITALY
Nel 2019 Poste italiane dovrebbe avviare la prestazione, rivolta ai Comuni con meno di cinquemila abitanti. Le ulteriori possibilità previste dalla legge di bilancio