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editor Fabio Bonacina

27235 news from 8/3/2003

S’intitola così la petizione lanciata dalle realtà più rappresentative della filatelia, con il proposito di far modificare al legislatore il disegno di legge 882. Tutti possono firmare

Le più rappresentative realtà di settore insieme per una petizione. Sono Accademia italiana di filatelia e storia postale, Associazione nazionale professionisti filatelici, Bolaffi spa, Federazione fra le società filateliche italiane, Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus ed Unione stampa filatelica italiana.

Tramite la piattaforma Change.org, domandano al legislatore di chiarire il disegno di legge 882 che, se approvato in questa versione, comporterà pesanti conseguenze non solo al mondo della filatelia, ma più in generale all’intero comparto collezionistico, dalla numismatica all’antiquariato, dal vintage alle fotografie.

L’invito è andare sul sito, sottoscrivere la richiesta e farla conoscere a più associazioni e persone possibile.

L’intervento intitolato “Salviamo il collezionismo!”, annuncia “tempi duri per i collezionisti, se il testo, già approvato dalla Camera dei deputati ed ora all’esame del Senato, venisse approvato così com’è”. Denominato “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”, intende bloccare i traffici di reperti archeologici ed antichità. Nella stessa legge viene introdotto anche il titolo VIII-bis, “Dei delitti contro il patrimonio culturale”, diciannove articoli che trattano situazioni come il furto, la ricettazione, il riciclaggio, la falsificazione in scrittura privata, le violazioni in materia di alienazione, l’importazione e l’esportazione illecite, la distruzione e la devastazione, il traffico illecito, la confisca di beni culturali.

“Fin qui, sarebbe perfetto. Purtroppo la legge non definisce a quali beni culturali si debbano applicare le norme e tale genericità implica che qualsiasi cosa possa essere considerata, dal mobiletto della nonna alle lettere dei soldati della Prima guerra mondiale, dal dipinto di un minore dell’Ottocento al diario scolastico di un ragazzo, dall’auto d’epoca alla fotografia. Basta che tali oggetti abbiano almeno settant’anni per rientrare nella casistica, ed ogni dodici mesi la stessa mannaia scatterebbe per una molteplicità di altre cose, magari detenute da tempo immemore in famiglia o frutto di un’appassionata raccolta”.

I firmatari, pertanto, chiedono “che il Senato modifichi il testo uscito dalla Camera indicando chiaramente quali oggetti intende subordinare alla normativa, evitando interpretazioni della norma che porterebbero milioni di cittadini a correre il rischio di subire procedimenti penali, anche per oggetti di scarso valore”.

Collezionismi uniti
Collezionismi uniti



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