Il boom del commercio elettronico e le sue conseguenze sui pacchi hanno originato un importante ripensamento in casa Poste italiane. Ripensamento che, salvo ulteriori rinvii, dovrebbe entrare in vigore l’11 marzo. Almeno per ora interesserebbe solo il rapporto tra privati, ovvero non l’invio di oggetti in grandi quantità. In pratica, le diverse tipologie sinora esistenti dovrebbero essere ricondotte ad una sola linea, definita -chissà perché in italo-inglese- “poste delivery”. Per quello che se ne sa in questo momento, sarebbero due le tipologie disponibili nelle tratte nazionali e quattro in quelle che superano i confini. La riforma riguarderebbe pure le scatole preaffrancate “posta free” e “pacco free” (dai filatelisti considerate una sorta di intero postale) nonché le spedizioni commissionate via internet, finora chiamate “paccoweb”. L’obiettivo di fondo è eliminare veri e propri doppioni accumulatisi negli anni e rendere più omogenei gli aspetti tecnici, quali formati, scaglioni di peso, tempistiche di consegna. Non cambierà la tariffa dell’ex pacco ordinario, inserito nel servizio universale e per il quale occorre che l’azienda abbia il via libera all’aumento dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed avverta il pubblico con almeno trenta giorni di anticipo.
Pacchi, si cambia
09 Mar 2019 01:07 - NEWS FROM ITALY
Le modifiche attese per l’11 marzo. Stando alle anticipazioni, dovrebbero interessare tutta la gamma esistente riguardante gli invii singoli, dal collo ordinario alle scatole preaffrancate