Il postamat sotto casa finisce la carta per le ricevute, oppure i soldi si abbassano sotto una certa quota? A Roma si accende una lampadina che segnala il problema. Ma la lucina si illumina pure per difficoltà nei collegamenti o qualsiasi altro problema, mentre altri apparati permettono di monitorare, ad esempio, i flussi di denaro in uscita dagli sportelli per le pensioni.
È la service control room, la sala di regia dell’infrastruttura tecnologica di Poste italiane, allestita nel quartier generale della società, all’Eur. Due ambienti che controllano a distanza i 14mila uffici postali, i 3.500 cash dispenser, le 70mila postazioni di lavoro, i 30mila apparati di rete e i 18mila server, “attraverso i quali –precisano dalla azienda- vengono effettuate ogni giorno oltre 20 milioni di transazioni, pagate ogni mese quasi 6 milioni di pensioni e lavorati ogni anno circa 650 milioni di bollettini”.
Grazie ad un sistema di verifica preventiva, la struttura permette di rilevare in tempo reale guasti o cadute di performance, addirittura prima che questi accadano. Ma offre anche la possibilità di gestire flussi improvvisi di richieste, come è accaduto il 14 marzo scorso, quando 481mila assicurate contenenti le procedure per la regolarizzazione di altrettanti lavoratori immigrati sono state consegnate in poche ore.
Il servizio è garantito da circa 50 persone che lavorano su 6 squadre, operative a turno 24 ore su 24.