Niente piramidi per il foglietto portoghese. Lisbona, di fatto, accoglie la richiesta dell’Egitto di non confondere l’antichità con il moderno. Eppure, il blocco da 2,95 euro considera venti delle ventuno proposte finaliste: fra le altre, il complesso megalitico di Stonehenge, la Muraglia cinese, il Colosseo, la giordana Petra, insieme ad altre costruzioni ben più recenti, come la Statua della Libertà di New York, il castello di Neuschwanstein edificato da Ludovico II due secoli fa, l’Opera di Sydney. La polemica era montata domenica, dovuta ad una presa di posizione del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto. Le piramidi della piana di Giza, e quella di Cheope in particolare, sono da sempre considerate tra le sette meraviglie del mondo. Non possono quindi essere inserite tra le “nuove”. “L'Egitto -ha riportato l’Ansa- già nello scorso aprile, aveva mandato un messaggio urgente al direttore generale dell'Unesco, Koichiro Matsuura, protestando vivacemente contro la campagna condotta dall’organizzazione «Le nuove sette meraviglie del mondo» e dal suo direttore Bernard Weber, che ha lanciato l’idea di stilare una nuova lista”, passando attraverso una sorta di referendum mondiale via internet. Il direttore del Consiglio, Zahi Hawas, ha violentemente rifiutato l’idea che “le piramidi di Giza, unica meraviglia ancora esistente, facciano parte di una propaganda tesa a guadagni materiali”. Nell’antichità le sette meraviglie erano, oltre alle piramidi nordafricane, il tempio di Artemide a Efeso, il faro di Alessandria, il mausoleo di Alicarnasso, la statua di Zeus a Olimpia, il Colosso di Rodi e i giardini pensili di Babilonia. Oggi, dopo la scrematura tra oltre 150 pretendenti, la classifica provvisoria stilata sulla base delle preferenze ricevute vede al primo posto l’Acropoli di Atene, l’Alhambra di Granada al secondo, l’Angkor Wat di Angkor al terzo, il Chichen Itza dello Yucatan al quarto, e con il Colosseo romano al sesto posto dietro il Cristo Redentore di Rio de Janeiro e davanti ai moai dell’isola di Pasqua. Nell’elenco delle ventuno meraviglie finaliste le piramidi di Giza sono scivolate in sedicesima posizione “e questo -prosegue l’Ansa- deve aver creato un disappunto non da poco agli egiziani”. La scelta ufficiale, decisa da una commissione di sette esperti internazionali, verrà consacrata il prossimo 7 luglio a Lisbona, in diretta video mondiale. Il medesimo giorno uscirà il foglietto, la cui immagine, senza commenti, è stata divulgata oggi. Guarda caso, però, le piramidi non ci sono... D’altro canto, è lo stesso organizzatore del concorso ad essere ritornato sui suoi passi. “Dopo un’attenta considerazione”, la Fondazione ha designato le piramidi di Giza come candidato onorario, accogliendo la richiesta del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto. Escludendole, quindi, dalla competizione.
L’Egitto... meraviglia ed il Portogallo si adegua
05 Giu 2007 13:25 - FROM ABROAD