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editor Fabio Bonacina

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Le tappe principali dell’ultimo secolo e mezzo

Uno dei due francobolli del 1989, emessi per il centenario del ministero
Uno dei due francobolli del 1989, emessi per il centenario del ministero

Alla proclamazione dell’Unità d’Italia, non era stato previsto un ministero dedicato al settore. Nasce nel 1889, come ricordano i due francobolli, da 500 e 2.400 lire, emessi un secolo dopo, il 24 giugno 1989. Si chiama ministero delle Poste e telegrafi e riceve le competenze fino al quel momento in carico al dicastero dei Lavori pubblici attraverso la direzione generale delle poste e quella dei telegrafi.

Nel 1924, seguendo le indicazioni del regime e le mutate esigenze della società italiana, si cambia. Diventa operativo il ministero alle Comunicazioni, che accoglie al suo interno Poste ma anche Ferrovie e Marina mercantile. Nel 1925 sono istituite due Aziende autonome, quella delle poste e dei telegrafi (cui competono i servizi postali, telegrafici e radioelettrici) e l’Azienda di stato per i servizi telefonici.

Il passo indietro avviene in piena guerra, nel 1944, quando è costituito il ministero delle Poste e telecomunicazioni -non più telegrafi- con le due aziende.

È solo nel 1997 che diventa ministero alle Comunicazioni, terminologia impiegata fino ad ora. Nel 1994 era sorto il percorso che avrebbe portato il braccio operativo, cioè l’Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni, ad essere prima ente pubblico economico, poi società per azioni, oggi in attesa di essere quotata sul mercato. Il dicastero ha così ridotto le sue competenze, mantenendo principalmente i compiti di indirizzo e controllo. Adesso dovrebbero passare ad un dipartimento in seno alle Attività produttive, che alcune fonti definiscono come ministero allo Sviluppo economico, mantenendo quindi l’attuale denominazione.

La vecchia sede si trovava in via del Seminario. Adesso, il palazzo ospita parte delle attività che fanno capo alla Camera dei deputati; all’esterno è rimasto il monumento ai postelegrafonici caduti in guerra
La vecchia sede si trovava in via del Seminario. Adesso, il palazzo ospita parte delle attività che fanno capo alla Camera dei deputati; all’esterno è rimasto il monumento ai postelegrafonici caduti in guerra



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