Complici le recentissime commemorazioni per il novantesimo anniversario dalla fine della Prima guerra mondiale, tornano in evidenza le testimonianze epistolari scambiate dai soldati con le proprie famiglie. È il caso, ad esempio, di “Scusate la calligrafia - Lettere dal fronte” (156 pagine, 12,50 euro, Terre di mezzo editore), dovuto a Sisto Monti Buzzetti. Sono trecento lettere e cartoline -riscoperte dall’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano (Arezzo)- che l’autore, giovane fante, spedisce ai congiunti tra il 1916 e il 1917. Ha solo vent’anni e scrive con ironia, rassicura i suoi cari, è certo che tornerà a casa. Ma così non sarà. L’ultima missiva recita: “Sto molto scomodo; vi scrivo su di una tavoletta appoggiata sulle ginocchia. Baci”. In servizio tra il passo Rolle e la val Cordevole, morirà il giorno dopo durante un combattimento. Dalla singola testimonianza al quadro d’insieme, grazie a Quinto Antonelli. Suo è “I dimenticati della Grande guerra - La memoria dei combattenti trentini (1914-1920)”. Organizzato in 295 pagine e in vendita a 17,00 euro (editore Il margine), racconta il conflitto non dalla parte degli storici o dei generali ma da quella dei combattenti più umili, nel caso specifico i trentini arruolati dall’Impero austroungarico. Per scoprire cosa pensano, attinge a diari e lettere sopravvissuti agli eventi.
Soldati al fronte, mittenti nelle lettere
14 Nov 2008 20:33 - BOOKS AND CATALOGUES
Dalla singola testimonianza al quadro di insieme: la Prima guerra mondiale vista attraverso le corrispondenze dei soldati