Se nel volume “Garibaldi. Il mito. Manifesti e propaganda” i francobolli dedicati all’“Eroe dei due mondi” non sono direttamente citati, il libro “Garibaldi nell’immaginario popolare” (176 pagine, 24,00 euro, De Ferrari) ne ricorda diversi.
Nato per una mostra ospitata a Genova durante le iniziative del bicentenario della nascita, il catalogo sfodera, in grandi immagini a colori, un po’ tutto il repertorio di memorabilia dedicato a colui che un recente sondaggio -citato nel saggio introduttivo da Franco Ragazzi- conferma essere il personaggio storico italiano più noto.
Pagina dopo pagina, scorrono, tra l’altro, dipinti, scatole di prodotti commerciali, fumetti, libri, giornali, locandine di film, manifesti, foto di monumenti, cartoline Liebig, calendari, medaglie, pubblicità, caricature. D’altro canto, “Garibaldi in persona -precisa dal «Corriere della sera» lo storico Sergio Luzzatto- aveva provveduto negli anni a fabbricare innumerevoli reliquie di sé, e a distribuirle in ogni dove”.
L’argomento è talmente ampio che richiede conoscenze specifiche in parecchi settori. È vero, tornando al catalogo, che il volto “dall’espressione leonina comparve nel 1910, per il cinquantenario dell’impresa dei Mille e del Plebiscito nell’Italia Meridionale, nel primo francobollo italiano emesso con un’immagine diversa da quella dei regnanti”, intendendo come immagine il viso di una persona (non vanno dimenticate le produzioni con le cifre e lo stemma sabaudo).
Appare, invece, dubbia un’altra affermazione, secondo la quale “è il personaggio italiano più effigiato nei francobolli emessi nel mondo”. Molto probabilmente, illustri come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Guglielmo Marconi hanno ottenuto maggiori citazioni.
Poi, ci sono i chiudilettera. “Spesso di elegante fattura grafica -scrive nella seconda testimonianza Claudio Bertieri- e parecchio più vivaci dei seriosi dentelli dello Stato italiano, hanno anch’essi contribuito alla «laudatio» iconica del garibaldinismo”.