Pensare che alcuni decenni fa la lenta e grinzosa tartaruga era stata presa a simbolo, da parte dell’allora Amministrazione di origine ministeriale, di vecchiume e scarsa resa. Ma nell’Italia del 2008, il riflessivo animale si è preso la rivincita. Proprio contro Poste italiane. È successo al Cep (acronimo per centro di edilizia popolare) di Genova. L’ufficio postale del quartiere, quello che si trova in via II Dicembre 1944 28, è chiuso dal 12 dicembre per una rapina, accaduta il giorno precedente. Nel frattempo si è sparsa la voce che la sede non avrebbe più aperto. Probabilmente una delle tante considerate poco remunerative e finite sotto la scure della società per azioni. “Tale chiusura -ha detto il presidente del Municipio VII Ponente, Mauro Avvenente- viene, del tutto comprensibilmente, letta dagli abitanti come un depauperamento dei servizi al quartiere che rischia di ingenerare un volano negativo e rischioso, che paventa il ritorno alla logica del quartiere-dormitorio, dalla quale, con grande fatica dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni locali si sta cercando di uscire”. Gli abitanti, però, hanno protestato rivolgendosi all’ufficio più vicino (quasi cinque chilometri), in via Airaghi 43r. Qui non hanno esibito cartelli o inscenato iniziative rumorose, ma hanno avviato l’operazione “Tartaruga”. Verso l’ora di pranzo si sono messi con pazienza in coda facendo domande, inventando esigenze, richiedendo operazioni lunghe o simboliche, come il versamento di 1,00 euro ad associazioni di volontariato. Con l’obiettivo di resistere il più possibile e ritardare l’abbassarsi delle saracinesche. Facendo così capire l’importanza di avere un riferimento vicino a casa. Poi, è arrivata da Poste italiane la conferma: la sede riaprirà dopo i lavori di messa in sicurezza. Il 12 gennaio.
A Genova vince la tartaruga
30 Dic 2008 15:16 - NEWS FROM ITALY
Contro la chiusura dell’ufficio postale, gli abitanti si mettono diligentemente in fila per chiedere informazioni e fare operazioni lunghe