Forse, è solo una questione d’abitudine. Eppure, da Bruxelles garantiscono che il sistema funziona. Anzi: sono stati evidenziati -viene spiegato a “Vaccari news”- sia la soddisfazione dei clienti, sia un aumento nell’uso dei francobolli. Dopo averlo introdotto, un anno e mezzo fa, per il corriere nazionale, nelle ultime settimane Bruxelles ha messo da parte i nominali esplicitati anche per le spedizioni all’estero. Invece di utilizzare, come accade in numerosi altri Paesi, lettere di riferimento o l’indicazione del servizio in sintesi, impiega i multipli. La cifra “1” vale per il primo porto (invio prioritario fino a 50 grammi), la “3” per il terzo (prioritario da 100 a 350 grammi) e così via, con la possibilità di combinare fra loro le pezzature e ricostruire l’intero tariffario. Nei rapporti interni le cifre indicate sulle cartevalori hanno il fondo pieno; l’“1”, ad esempio, oggi è venduto a 59 centesimi e il “3” a 1,77 euro. L’impianto per l’estero impiega gli stessi criteri, ma naturalmente i prezzi sono differenti. Per non sbagliare, i francobolli per il corriere europeo (dove l’“1” vale 90 centesimi e il “3” 2,70 euro) hanno il numero su uno sfondo blu con stelline gialle, quelli per il resto del mondo (rispettivamente 1,05 e 3,15 euro) offrono il pianeta. L’approccio è applicato sia sui tagli ordinari, sia su quelli commemorativi.
Il Belgio estende il sistema a multipli
27 Feb 2009 14:31 - FROM ABROAD
Un anno e mezzo fa l’introduzione per il corriere interno; ora il medesimo approccio interessa le missive spedite in Europa e nel mondo