Tre esemplari del francobollo afgano emesso il 16 ottobre 1969 per la Luna crescente rossa nazionale, combinati insieme otto volte e conservati su altrettanti plichi spediti in Italia. Oppure le diciotto buste con le lunghe sequenze dei tagli dell’ordinaria etiope uscita il 5 novembre 1973, in cui l’imperatore Hailè Selassiè è sistemato correttamente o rovesciato.
Sono due delle opere postali, intitolate rispettivamente “Otto lettere dall’Afghanistan” e “Codice: Eritrea libera”, realizzate da Alighiero Boetti (1940-1994). “Ho usato -diceva l’autore- i francobolli per i loro colori, come un artista utilizza un pennello o le matite... C’è un’importante relazione tra la busta e il suo contenuto. L’esterno della busta costituisce l’ordine, l’ordine imposto dai francobolli e dal francobollo mobile all’interno del sistema. Il disordine... è rappresentato dal suo contenuto”.
Le opere fanno parte della mostra “Alighiero & Boetti. Mettere all’arte il mondo 1993-1962”, ospitata fino all’11 maggio al Museo Madre di Napoli, in via Settembrini 79.
L’iniziativa -spiegano gli organizzatori- illustra il metodo creativo di Alighiero Boetti, “un artista «singolare» che nel tempo è riuscito a diventare «plurale», cambiando nel 1972 il proprio nome in Alighiero & Boetti. Torinese d’origine, è stato tra i più importanti esponenti del movimento Arte povera e dell’Arte concettuale”. Nel corso della sua vita si è avvicinato a molteplici discipline, “dalla musica alla matematica, dalla filosofia all’esoterismo, dalle culture africane a quelle del Medio ed Estremo Oriente, verso le quali compie molti dei suoi viaggi”.
Sue, ad esempio, sono le “Mappe”, carte planetarie dove ogni Paese è rappresentato nei colori della bandiera nazionale. È un altro elemento che richiama il nomadismo culturale ed esistenziale, con quell’attenzione ai dettagli valorizzata nelle composizioni a tema postale. Dove i francobolli -scrive nel catalogo il curatore Achille Bonito Oliva- “diventano nelle loro combinazioni tasselli di un mosaico che vuole affermare sempre e tutto sommato il tema della bellezza”.