Gli stand riempiti, il pubblico (nonostante il giorno lavorativo) impegnato tra francobolli da vedere e da acquistare, le emissioni italiane (il 2,80 euro dedicato alla Valcamonica, i due promozionali per “Italia 2009” da 60 ed 100 centesimi e la cartolina da 60 per “Milanexpo”) in vendita. E poi i bambini, l’attesa degli espositori per il lavoro della giuria, gli incontri.
La “tre giorni” meneghina è entrata nel vivo. Grazie a Poste italiane, che organizza la manifestazione, ma grazie anche agli operatori commerciali e alla ventina di volontari. “Vorrei ricordare -la sottolineatura è del presidente del comitato organizzatore di «Milanexpo», Angelo Simontacchi- il ruolo di questi ultimi. Dal gruppo che si è incaricato di montare e smontare i quadri a quanti accolgono e intrattengono gli scolari, dalla giuria a chi ha curato la pubblicazione del catalogo o si sta occupando degli aspetti minuti. Senza considerare coloro che, dall’Associazione italiana di storia postale e dall’Unione filatelica lombarda, ci hanno aiutato con un contributo economico. Pur magari con qualche difficoltà, l’équipe ha reso possibile, anche questa volta, il complesso di iniziative che si affianca al convegno commerciale vero e proprio. Vorrei, in particolare, ringraziare Marco Occhipinti: in qualità di factotum (anche se la sua qualifica è di «addetto al coordinamento generale»), si è davvero speso, con entusiasmo e dedizione”.
Particolarmente corposa è la parte espositiva, suddivisa in due aree. La prima è a concorso, quindi valevole per le selezioni dell’internazionale di ottobre, e si articola su 320 quadri da due vetrine; in più va aggiunta la seconda, fuori gara, cui concorrono società europee, con altri 43 pannelli. “È la prima volta -conclude Angelo Simontacchi- che ad una nazionale italiana si invitano partecipazioni straniere e che, allo stesso tempo, si organizzano delle spiegazioni pubbliche per alcuni degli studi in mostra”.