“Qui dormì Garibaldi”, una frase che si legge spesso in targhe ormai corrose dal tempo e dall’inquinamento, in numerose località italiane. Tanto da far scaturire un dubbio... irriverente, almeno stando al gran numero di attestazioni rimaste: ma l’“Eroe dei due mondi” passava il tempo a letto? Scherzi a parte, tali testimonianze non sono comuni soltanto da noi (in Francia, ad esempio, un analogo fenomeno è riscontrabile per Napoleone) e, quando vere, rappresentano un tassello locale che si inserisce nel contesto della grande storia. Pertanto, merita di essere valorizzato.
Ed è quello che è successo oggi a Reggio Emilia. Nella sala del Tricolore si sono svolte le celebrazioni per i 150 anni della tappa in città di Giuseppe Garibaldi. Il fatto avvenne il 18 agosto 1859, dopo aver lasciato Modena. “Si fermò -ha spiegato l’assessore a scuola, cultura e giovani Iuna Sassi- ad alloggiare alla Posta reggiana”. La voce si sparse in città e gli abitanti “accorsero subito per rendersi disponibili a dare il proprio contributo al riscatto nazionale. L’episodio, ricordato da una lapide apposta sulla facciata dell’hotel Posta nel 1889, è vivo nella memoria della nostra città”.
Oltre all’iscrizione, il transito venne ricordato intitolandogli l’Istituto regionale per i ciechi. “Si è così optato per una celebrazione non retorica, ma di duratura applicazione dell’attenzione e della sensibilità verso l’infanzia che ancora oggi sono elementi caratteristici della nostra città a livello internazionale”. Adesso, anche un corso ne perpetua il nome.
La cerimonia si è conclusa con la lettura di alcuni documenti risorgimentali e garibaldini, a beneficio degli studenti e degli altri partecipanti alla celebrazione.
E l’albergo? Ospitato a pochi passi dalle Poste centrali di via Sessi, oggi è un quattro stelle ubicato nel palazzo del Capitano del popolo, edificio che risale al 1280. Nel 1515 venne trasformato in una locanda. “È certamente -sottolineano dall’hotel- una delle più antiche strutture ricettive d’Italia: festeggerà infatti tra pochi anni i 500 anni di attività”.