Quattro cartoline postali per un progetto mai nato. O meglio, per quello che di esso è rimasto settant’anni dopo, essendo stato formulato in vista di quell’Esposizione universale che Roma avrebbe dovuto ospitare nel 1942 ma che presto sarebbe stata annullata a causa della guerra.
“Italia 2009”, in svolgimento dal 21 al 25 ottobre, verrà ospitata all’Eur ed è proprio a tale quartiere che l’emissione sarà dedicata. Si aggiunge, dunque, ai richiami impiegati nel tempo, ad esempio al 25 e 60 lire del 25 giugno 1960 per le Olimpiadi con il velodromo ed il palazzo dello Sport, al 450 lire del 26 aprile 1984 per “Italia ‘85”, che offre gli immobili dell’allora ministero delle Poste e telecomunicazioni, all’800 lire del 24 maggio 1997 con il palazzo della Civiltà del lavoro o al 60 centesimi datato 7 marzo 2008 emesso proprio per la nuova manifestazione e raffigurante la sede, ossia il palazzo dei Congressi.
Quanto ai nominali, ogni nuova carta valore è rivolta ad una delle zone geografiche in cui è diviso il tariffario, rispettivamente Italia (0,60 euro); Europa e Mediterraneo (0,65); Africa, Asia ed America (0,85); Oceania (1,00). L’impronta di affrancatura è identica per tutte e propone l’immobile che ospiterà il “Festival”; oltre agli spazi per indirizzo e comunicazione, sullo stesso lato compaiono il logo dell’appuntamento collezionistico, il codice a barre, e, per i tre tagli più alti, l’indicazione della posta aerea.
Contrariamente alla recente tradizione nazionale, la parte opposta non è bianca, ma è occupata dall’immagine, un acquerello di Angelo Merenda ogni volta diverso.
Il primo intero offre una veduta del lago artificiale creato nella zona e, sullo sfondo, i palazzi (progettati tra 1969 e 1976) che oggi fanno capo al ministero dello Sviluppo economico e a Poste italiane, utilizzando di fatto lo stesso scorcio impiegato per il francobollo del 1984.
Anche il secondo documento ha un precedente. Almeno in parte, ricorda il dentello del 1997, caratterizzato da una simile veduta prospettica con il palazzo della Civiltà del lavoro (sulla cartolina l’edificio è chiamato della Civiltà italiana, ma gli esperti lo ritengono un nome superato) e il gruppo scultoreo equestre raffigurante uno dei Dioscuri. Il complesso venne cominciato nel 1938 e completato cinque anni dopo.
Il terzo riprende piazza Guglielmo Marconi (ideata nel 1937 con il nome di Imperiale) e l’obelisco dedicato allo scienziato, completato soltanto nel 1959, che si trova nell’omonima piazza. Indirettamente, rappresenta la “riparazione” per quanti desideravano vedere commemorato l’inventore a cent’anni dall’attribuzione del Nobel.
L’ultimo, infine, richiama la facciata della chiesa dei santi Pietro e Paolo, vista in prospettiva da una lunga scalinata fiancheggiata da siepi ed aiuole. L’idea dell’edificio risale al 1938, ma la sua ultimazione, con significative modifiche, è degli anni Sessanta.
L’emissione, prodotta in 250mila serie, arriverà il 21 ottobre, quindi insieme all’omaggio dentellato per la “Giornata della lingua italiana”. Gli annulli saranno disponibili a Roma, naturalmente all’Eur.