Un anno fa, il segretario di stato sammarinese alle finanze, Stefano Macina, confermò che si stava valutando la possibilità di accorpare l’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica alle Poste.
Nel frattempo, però, le elezioni nazionali con il cambio dei vertici governativi e altre priorità -prima fra tutte i rapporti finanziari con l’Italia- hanno messo da parte la questione. Anche se l’attuale titolare alla partita, Gabriele Gatti, ammette a “Vaccari news” che “nell’ambito del progetto di riforma della Pubblica amministrazione verrà valutato l’eventuale riassetto dell’Azienda. Attualmente esistono delle ipotesi circa un suo potenziale accorpamento alle Poste mediante la creazione di un unico ente autonomo, ma sono ancora al vaglio dei competenti organi decisionali”.
Anche perché l’attività svolta dall’Aasfn “è considerata di alto valore aggiunto per l’immagine del Paese ed inoltre contribuisce in termini finanziari in misura importante sulle entrate dello Stato”.
A prescindere -prosegue il segretario- da chi sarà nel futuro il soggetto giuridico che gestirà i due ambiti, “adeguate risorse saranno impiegate per migliorare nel tempo la qualità dei prodotti e potenziare la rete di vendita, che come noto si estende a livello mondiale”.
“La politica filatelica potrà cambiare solo in termini evolutivi. Indipendentemente dalle scelte organizzative e di gestione, la politica filatelica sarà sempre volta all’emissione di francobolli di prestigio e soprattutto di interesse per i collezionisti”.
E poi c’è l‘idea di riaprire dell’allestimento fisso... “Con l’approvazione di una istanza d’Arengo il Consiglio grande e generale ha sostanzialmente dato il via al progetto di istituzione di un museo filatelico presso la Repubblica di San Marino ove possano essere esposti i pezzi importanti della storia filatelica sammarinese che rappresentano un patrimonio di eccezionale valore”.
A livello governativo, oggi il settore è diviso in più aree. Se fra le competenze di Gabriele Gatti figurano i rapporti con l’Azienda, l’ambito più strettamente postale è seguito dal collega Gian Marco Marcucci, mentre le telecomunicazioni sono state attribuite ad Antonella Mularoni.