“Pur nei differenti ruoli ricoperti a livello europeo ed internazionale, Italia e San Marino sono oggi chiamati ad affrontare una fase di transizione globale, frutto delle delicate congiunture economico-finanziarie del periodo più recente e che avrà significative ripercussioni sui settori portanti dell’economia e dunque dello sviluppo dei nostri Paesi”. In tale contesto, l’antica Repubblica confida “nella rapida entrata in vigore dei disposti normativi oggetto dell’accordo bilaterale in materia di cooperazione economica, firmato a San Marino il 31 marzo 2009, che riguarda prioritari settori di collaborazione nel reciproco interesse”. A dirlo, ieri, è stata la Reggenza, che ha accolto il ministro italiano allo Sviluppo economico, Claudio Scajola. Auspicando che le questioni “recentemente sorte, ascrivibili alla necessità di adeguamento dei due Paesi a nuovi standard che garantiscano un’adeguata risposta ai fenomeni distorsivi, vengano affrontate e risolte in tempi brevi e nella disponibilità reciproca alla comprensione delle ragioni dell’altra parte”. Ancora più specifico è stato l’intervento del segretario di stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni, che ha ricordato come il rapporto di collaborazione coinvolge “a tutto campo una vastità di problematiche” ed “è costantemente aggiornato e rinnovato mediante incontri tecnici, negoziati e iniziative, sia a livello tecnico che politico ed istituzionale”. Toccando argomenti come l’approvvigionamento energetico, la salvaguardia ambientale, il previsto parco scientifico e tecnologico. Diretto si è rivelato il commento dello stesso Scajola, giunto sul monte Titano, almeno ufficialmente, per ricevere l’onorificenza di cavaliere di gran croce dell’Ordine equestre di sant’Agata. Il ministro ha ribadito “i consolidati rapporti di amicizia” nonché l’esigenza di “compiere il necessario salto di qualità nei nostri rapporti bilaterali”. E ha confermato il sostegno del Bel Paese “con forme concrete e tangibili di cooperazione economica”, a cominciare dai distretti tecnologici e dalla piccola e media impresa. Ma il significato vero della visita -ha aggiunto- “è levare l’impressione, amplificata rispetto alla realtà, di rapporti non positivi tra Italia e San Marino. Certo, c’è stato il problema dei «paradisi fiscali», ma non era un problema di San Marino, bensì una vertenza internazionale”. Tra gli argomenti che fonti ufficiali sammarinesi confermano delineati figura “l’impegno italiano a trovare definitive soluzioni alle problematiche sui servizi finanziari postali”. Le parti dovrebbero tornare ad incontrarsi entro giugno, questa volta a Roma.
Claudio Scajola alla Reggenza
27 Gen 2010 19:21 - SAN MARINO
Secondo il ministro, il vero obiettivo dell’incontro era “levare l’impressione, amplificata rispetto alla realtà, di rapporti non positivi”. L’antica Repubblica rileva “l’impegno italiano a trovare definitive soluzioni alle problematiche sui servizi finanziari postali”