Particolarmente interessanti dal punto di vista iconografico e storico (lo ha recentemente ribadito Duccio Dogheria sul periodico “Charta”), i francobolli realizzati dalla Cina Popolare durante la “Rivoluzione culturale” risultano gettonati anche dal lato economico, e non mancano veri e propri pezzi da novanta.
I più significativi sono stati messi oggi all’incanto ad Hong Kong dall’Interasia auctions. Nel catalogo figura, ad esempio, l’8 fen uscito per poche ore il 25 novembre 1968. Si chiama “L’intero Paese è rosso”, ma qualche imprecisione e soprattutto un’incoerenza indusse Pechino a ritirarlo: Taiwan, allora come adesso indipendente, nella vignetta era rimasta bianca e questa presenza contraddiceva il titolo dell’emissione. La decisione arrivò troppo tardi, perché qualche esemplare finì venduto e addirittura utilizzato. Sul mercato è tornata una coppia con bordo di foglio, stimata tra gli 1,8 e i 2 milioni di dollari locali (al cambio, un dollaro vale 0,09 euro), una busta con il singolo da 1,2-1,5 milioni, e un “libretto rosso” in cui il dentello, precedentemente usato, è stato appiccicato insieme con altri valori comuni e per questo sconta una valutazione di 250-300mila dollari.
In vendita c’è pure una seconda versione con lo stesso soggetto, ma orizzontale. L’ipotesi della ditta è che fosse ritenuta di formato troppo grosso, e per questo venne fermata prima della sua uscita; nonostante ciò, propone un esemplare nuovo (3,5-4,5 milioni) ed uno timbrato il 6 febbraio 1970 (3-4 milioni).
Andò alla stessa maniera con un taglio analogo, dedicato alla vittoria della stessa “Rivoluzione culturale” e databile sempre al 1968. Qui il problema era la presenza, accanto a Mao Zedong, del comandante dell’Esercito e ministro alla Difesa Lin Biao, in quel periodo protagonista di un acceso confronto con il “Grande timoniere” (morirà in un misterioso incidente aereo il 13 settembre 1971). Sul mercato, con una stima tra i 5 ed i 6 milioni, è stata immessa una quartina con margine.
Più articolata è la vicenda in un’ulteriore carta valore, di cui rimane -unica traccia nota- soltanto la metà destra. Si tratta di un celebrativo che, per il quarantesimo anniversario, nel settembre 1967 avrebbe dovuto commemorare la base di Jinggangshan. L’immagine completa comprendeva Mao e ancora Lin Biao, insieme sul podio in piazza Tien An Men. “Le circostanze che caratterizzarono questa emissione e il successivo blocco -dicono dall’azienda- sono ancora avvolte nel mistero”, persino nel numero di esemplari, due o quattro, che avrebbero dovuto costituire la serie. Una delle ipotesi è che il richiamo a Pechino non fosse ritenuto coerente con il contesto; un’altra è la mancanza dell’allora coprotagonista Zhu De; ancora, si suppone un’opposizione dello stesso Lin Biao o, più banalmente, un ritardo nelle lavorazioni. Il mozzicone è stato proposto a 600-800mila dollari.