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editor Fabio Bonacina

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L’agenzia Fitch ratings conferma il giudizio, soprattutto per gli stretti collegamenti che la società ha con lo Stato

L'agenzia Fitch ratings conferma il giudizio su Poste italiane
L'agenzia Fitch ratings conferma il giudizio su Poste italiane

Solidità e affidabilità finanziaria, anche in una cornice congiunturale complessa. E questo grazie allo stretto legame con lo Stato italiano (giudicato “AA-”) e all’importanza sociale, economica e finanziaria del gruppo. L’agenzia internazionale Fitch ha mantenuto il rating “A+” “outlook” stabile su Poste italiane (controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze e dalla Cassa depositi e prestiti, anch’essa ritenuta “AA-”), mentre quello a breve termine è stato confermato al livello “F1”, ovvero il massimo riconosciuto nel debito a breve.

Mentre lo stretto rapporto con l’Esecutivo è considerato un fattore positivo, Poste è collocata ad un livello inferiore rispetto al rating attribuito allo Stato per la mancanza di specifiche garanzie di quest’ultimo sul debito della società, senza dimenticare i ritardi nella firma del nuovo contratto di programma e nei pagamenti di sostegno da parte del Governo.

Al confronto di altri operatori stranieri, Poste ha preferito rafforzare il business domestico e tradizionale, diventando con successo un operatore integrato nei campi relativi alla comunicazione elettronica, alla logistica e ai servizi finanziari ed assicurativi. Tale scelta è stata valutata positivamente perché, specie nell’attuale difficoltà dello scenario macroeconomico, contribuisce a dare maggiore stabilità ai ricavi del gruppo.

Fitch mette poi in luce l’importanza del Bancoposta, definito uno dei principali strumenti nella raccolta di conti correnti in Italia, oltre che come emittente di carte di debito e prepagate e distributore di carte di credito.

Il rapporto cita pure la controllata Poste vita, che si colloca al secondo posto in Italia tra le compagnie assicurative del settore. Secondo fonti giornalistiche, il gruppo starebbe per estendersi al ramo danni; il via libera da parte dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo sarebbe atteso nei prossimi mesi.




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