Mentre, ancora una volta, la questione del nucleare in Iran è protagonista della cronaca estera (e il posizionamento delle relative centrali in quella italiana), giunge dall’Algeria un francobollo da 15,00 dinari. Anticipato il 10 e l’11 febbraio ed uscito in vendita generale il 13, è dedicato alle vittime degli esperimenti atomici francesi compiuti nell’allora territorio metropolitano d’Africa.
Le prove per la bomba “H”, volute da Parigi per creare una propria forza non convenzionale, cominciarono con una prima esplosione nell’atmosfera mezzo secolo fa, il 13 febbraio 1960 a Reggane, nel Sahara. Numerose altre, ma sotterranee, furono organizzate a In Ecker. Complessivamente se ne contarono almeno 57, provocando l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e degli alimenti impiegati dalla popolazione locale, circa 40mila persone. Effetti allora poco considerati, ma concreti, come hanno dimostrato le ricerche successive, che portarono a riconoscere il principio di indennizzo nei confronti delle vittime e indussero l’Agenzia internazionale energia atomica (ma solo nel 1999) a suggerire la chiusura delle aree contaminate.
Il francobollo è inserito nel corposo percorso che documenta i protagonisti e le vicende della guerra d’emancipazione contro il Paese europeo.