Ieri la cerimonia ufficiale suggellata persino dall’annullo commemorativo. Ed oggi la riapertura al pubblico con orario normale, dalle 8.30 alle 18.30 (il sabato chiude alle 13). Rovigo popolo, ossia le Poste centrali della città veneta, tornano ad accogliere la propria clientela, che dal dicembre 2008 ha dovuto ricorrere a sedi alternative per spedire una raccomandata o fare un versamento.
Progettato nel 1923, l’edificio si trova in corso del Popolo 192, da cui trae il nome. L’ambiente più interessante, quello su cui si sono concentrati i lavori, è il piano terreno, esteso per 959 metri quadrati; qui si trova la sportelleria, cioè una sala con banconi in marmo, un ampio lucernario colorato e una particolare cura nei dettagli, come ornamenti in ferro battuto, stucchi, archi e colonne. Al primo piano c’è la sede della filiale, il secondo è libero e l’ammezzato accoglie l’ufficio real estate. Nel seminterrato, infine, vi sono depositi, archivi ed impianti tecnologici.
Con la ristrutturazione sono state tolte le blindature degli sportelli (ora questi risultano sette per il bancoposta, due per corrispondenza e pacchi, uno per la filatelia), valorizzando i marmi, che sono stati lucidati. Il bancone è stato spostato così da mostrare l’intera decorazione a mosaico del pavimento. I colori, i materiali, gli arredi -precisa una relazione dei lavori- vanno alla ricerca di una compatibilità con gli edifici storici; “il confort climatico interno e gli impianti di comunicazione armonizzano e sintetizzano l’idea di omogeneità che l’azienda Poste intende adottare”. Gli interventi per adeguare l’immobile alle attuali esigenze, comunque, hanno rispettato le linee originarie; è il caso, ad esempio, dei due postamat o delle due salette dedicate a risparmio e finanziamenti.
Per la sicurezza sono stati introdotti i sistemi ora più impiegati, ossia pressoché totale eliminazione del contante grazie ai dispensatori di denaro a tempo, blindature esterne, videocamere.