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editor Fabio Bonacina

27237 news from 8/3/2003

Se le buste sono sempre più anonime (e prive di affrancatura fisica), a rispettare l’antica ritualità e le sue regole rimangono, spesso, gli scritti

Ultimissimi giorni per la campagna elettorale prima delle consultazioni di domenica e lunedì, ed anche i portalettere sono mobilitati.

Certo, non vi è più l’impiego massiccio del sistema postale per suggerire agli elettori cosa votare, ma le missive non mancano. Avvalorate dal fatto che le spedizioni scontano una tariffa decisamente bassa e immutata da tanti anni: i soliti 4 centesimi, in epoca pre euro 70 lire, per ogni plico di peso fino ai 70 grammi. Il resto lo mette lo Stato: solo per le elezioni politiche ed amministrative del 2008, Poste italiane ha ricevuto 70 milioni come rimborso.

Naturalmente, per utilizzare l’agevolazione occorre uniformarsi a criteri tecnici specifici e, in ogni caso, richiamare sul plico la legge di riferimento, cioè la n°515 del 1993.

In funzione del prodotto scelto (posta prioritaria, target “creative”, massiva, invii senza indirizzo), possono variare i sistemi di pagamento: macchina affrancatrice (del cliente o in uso presso gli uffici e i centri postali), senza materiale affrancatura, conto di credito ordinario. Nelle regole i francobolli non sono più citati, nemmeno -come invece capita con altri servizi- per vietarli.

Forse, più degli involucri, sono i contenuti ad osservare un minimo di ritualità postale, già dall’intestazione della lettera, che magari apre con un “caro” o un “gentile”, seguito dal nome di battesimo del destinatario desunto dalle guide telefoniche o da altri elenchi. Lo stesso carattere di stampa adottato può imitare la scrittura a mano. Segue, poi, una analisi più o meno sintetica della situazione e degli impegni che il candidato intende conseguire nel caso venisse eletto, chiudendo con la firma e una data. La formula, dunque, richiama la tradizione epistolare, evidentemente ritenuta dagli esperti ancora efficace. Non è un caso se uno dei leader ha pubblicamente dichiarato di aver spedito sette milioni di missive agli elettori.

Al posto dell'affrancatura, le buste indicano la legge che prevede la tariffa scontata
Al posto dell'affrancatura, le buste indicano la legge che prevede la tariffa scontata



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