“Il postino suona sempre due volte”? Il titolo di un fortunato film e, oggi, nulla di più. Non solo in Italia, dove persino i sindacati del settore hanno candidamente confessato che “interi quartieri non vengono più serviti quotidianamente da tempo”. Ora l’iniziativa arriva dagli Stati Uniti, ed è lo stesso operatore, cioè Usps, ad intervenire. Chiedendo ufficialmente alla Postal regulatory commission (il cui parere è obbligatorio) di poter consegnare le corrispondenze per cinque giorni la settimana, da lunedì a venerdì, in luogo di sei. “Il servizio postale -si legge nel commento che accompagna la proposta- non ha compiuto questa scelta alla leggera e non l’avrebbe voluta sottoscrivere se gli attuali volumi avessero giustificato la prestazione per sei giorni”. L’idea è un dettaglio di un piano più ampio, che ripensa le prestazioni in base alle attuali esigenze e a quelle prevedibili per il futuro. Così da rispondere al serio calo dei traffici, in parte dovuto al boom delle comunicazioni elettroniche, ma in parte anche alla recessione economica. Un dato può far riflettere: dieci anni fa la famiglia media statunitense riceveva giornalmente dal portalettere cinque oggetti; ora sono quattro e intorno al 2020 diverranno tre. Ridurre i passaggi aiuterebbe a bilanciare meglio le attività e ad economizzare tre miliardi di dollari ogni dodici mesi, includendo il risparmio di energia e di emissioni inquinanti. Il progetto -ha precisato il postmaster general, John Potter- riguarda solo il recapito normale; il sabato gli uffici resterebbero aperti al pubblico, l’accesso alle caselle postali proseguirebbe, i corrieri espresso sarebbero attivi sette giorni su sette ed i centri di smistamento continuerebbero a selezionare i flussi in arrivo. Affinché il cambiamento divenga operativo, oltre alla risposta della Commissione di regolazione postale occorre l’intervento del Congresso.
L'Usps chiede di eliminare le consegne del sabato
02 Apr 2010 21:27 - FROM ABROAD
Dieci anni fa la famiglia media statunitense riceveva cinque oggetti al giorno; ora sono quattro e nel 2020 scenderanno a tre