I cinque secoli dalla morte di Sandro Botticelli diventano lo spunto per raccogliere fondi e sostenere i soccorsi ad Haiti. È la scelta adottata dalle Poste magistrali che, al pari di quelle vaticane con il santuario della Mentorella, dopo il sisma piombato sulla parte più disastrata dell’isola caraibica hanno pensato di adattare una voce già presente nel proprio calendario delle emissioni 2010. E la scelta è caduta sull’omaggio al pittore.
Così, al 60 centesimi che riproduce la Madonna con il Bambino e san Giovannino, una tela databile al 1470-1475 conservata al Louvre, sono stati aggiunti il sovrapprezzo di 1,00 euro ed una bandella, caratterizzata dalla croce ottagona e dalla cartina del Paese colpito, che spiega il motivo del supplemento.
Il francobollo, tirato in ventimila esemplari, è raccolto in fogli da sei pezzi più altrettante vignette; appartiene al gruppo di emissioni atteso il 20 aprile.
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio: lo Smom, infatti, fornisce da oltre quindici anni assistenza ai bisognosi centroamericani con tre diversi progetti. “Quando -precisano dall’organizzazione- si è diffusa la notizia del terremoto del 12 gennaio, il Corpo di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, il Malteser international, ha immediatamente predisposto team medici” da inviare sui luoghi colpiti. Così hanno fatto anche l’ambasciatore dell’Ordine ad Haiti, le associazioni nella Repubblica Dominicana e le altre strutture presenti nella regione. Dopo i primi giorni di interventi medici, a seguito di una valutazione logistica degli esperti, lo Smom ha concentrato le proprie attività a Lèogâne.
Cittadina di 200mila abitanti in prossimità dell’epicentro, è stata quasi totalmente distrutta. “Con l’attenzione mondiale incentrata su Port-au-Prince, Lèogâne ha ricevuto insufficienti aiuti esterni. I primi interventi hanno riguardato l’assistenza medica, chirurgia di base, installazione di sistemi di potabilizzazione delle acque, servizi igienici, distribuzione di generi alimentari e allestimento di ripari per i molti rimasti senza casa. Il timore di malattie ed epidemie è stato una costante”.
In questa località, dove è attiva pure una farmacia centralizzata, e nella vicina Dargonne adesso sono operativi due dispensari medici (seguono rispettivamente 90-100 e 100-120 pazienti al giorno); si aggiungono all’ospedale Sacré coeur di Milot e al centro per la potabilizzazione e la distribuzione di acqua di Petit Gouave. Dopo una prima fase in cui gli interventi erano soprattutto di emergenza, oggi l’attività si concentra più sulla medicina di base, inclusa la riabilitazione e il supporto psicologico al grande numero di amputati, senza dimenticare i problemi dei ricoverati che non possono ancora essere dimessi perché hanno perso le loro case.
Nelle prossime settimane l’attività dell’Ordine verrà estesa alle comunità rurali più isolate, totalmente sprovviste di cure, tramite un sistema di cliniche mobili che permetterà di trasportare i malati più gravi verso strutture appropriate.