Unione filatelisti interofili: il 3 maggio 1970 la nascita ed oggi la festa del quarantesimo (news precedente). Le cose, però, non cominciarono nel migliore dei modi...
“Nelle settimane precedenti all’incontro di fondazione -ricorda l’attuale presidente, Carlo Sopracordevole, sintetizzando un articolo che verrà pubblicato sul prossimo numero del trimestrale interno, «L’intero postale»- il grande specialista Luigi Pertile aveva contattato vari conoscenti e molti si erano dichiarati disponibili all’adesione al nuovo sodalizio che era stato prospettato; però quella mattina a Venezia non si vide quasi nessuno. Alla fine, ci eravamo trovati solo in quattro: i due veronesi Luigi Pertile ed Eraldo Pollice, il veneziano del Lido Giuseppe Fagi e il sottoscritto, pure di Venezia. Comunque, in forza più che altro delle adesioni verbali, ne fu decisa la costituzione”.
È anche vero che quella degli interi postali non è mai stata una collezione di massa... “Ebbe buon seguito in Italia specialmente negli anni Venti e Trenta del Novecento, quando si era formato un discreto numero di collezionisti; potevano fare riferimento al catalogo del savonese Poggio Poggi, che ebbe tre edizioni nell’arco di tre lustri. Ma la scomparsa di Poggi segnò l’inizio della crisi. Con il vecchio catalogo non aggiornato e non più facilmente reperibile, gli appassionati si trovarono senza una valida guida e il settore andò progressivamente riducendosi. Dopo le cartoline risalenti alla prima metà degli anni Cinquanta, l’Amministrazione delle poste prese atto dello scarso interesse e cessò di produrre celebrativi, limitandosi all’emissione dei normali tagli ordinari”.
“Sono stati almeno quindici anni di oblìo, ma non totale. Perché qualcuno che si ostinava a cercare questi valori postali presso gli uffici esisteva ancora. Gente come il nostro ex segretario, il reggiano Ennio Cavazzoni: nella sua collezione inseriva regolarmente gli interi che riusciva a reperire, pur trovandosi all’oscuro di ciò che veniva distribuito, mancando comunicati di emissione”.
Intanto, agli inizi degli anni Sessanta ci fu una ripresa di interesse. “In primo luogo -prosegue Sopracordevole- occorre segnalare Pertile, con i suoi articoli pubblicati soprattutto sulla rivista «Filatelia italiana». Si raccolse, così, un nucleo di «interofili», secondo il neologismo nato a quel tempo”.
Fu presso l’Associazione filatelica scaligera che si fecero i primi incontri. Pertile “intendeva ripubblicare il catalogo del Poggi e aveva già stilato la bozza di un aggiornamento o, meglio, di un vero rifacimento. Ma nel 1968 uscì la pubblicazione di Cesco Giannetto, vulcanico filatelista siciliano che si occupava un po’ di tutto. Nonostante i suoi limiti, il lavoro ebbe il pregio di destare parecchio interesse e trovò notevole diffusione, contribuendo sicuramente alla ripresa del settore”. Nello stesso anno a Verona era stata fondata la Sancip, Sezione autonoma nazionale collezionisti di interi postali. Poi, il salto come sodalizio più ampio, proprio con l’Unione filatelisti interofili. Che già alla fine del 1970 coinvolse ottantanove interessati.
“Almeno agli inizi -conclude Sopracordevole- l’Ufi non redasse un proprio bollettino. Si appoggiò ad una rivista filatelica dell’epoca, il celebre «Notiziario Asif», realizzato a Torino con il sostegno di una ditta farmaceutica, l’Ucb Smit spa. La nostra Unione aveva a disposizione un paio di pagine e quella presenza contribuì a farci conoscere”.