Non solo i codici a barre, ad esempio, su bordi di francobolli, interi, bollettini illustrativi. La sequenza di righe verticali alterante a spazi, utile per la registrazione elettronica, da qualche tempo -lo segnala Mario Pozzati- è stata ritrovata anche dietro alle buste “Cavallino”, quelle vendute agli sportelli postali e in genere impiegate per farsi le primo giorno in autonomia.
Sull’argomento, pure i folder permettono scoperte impreviste. È il caso di quello, al debutto il 21 ottobre scorso, realizzato per la congiunta a tre dedicata alla “Giornata della lingua italiana”. Ad accorgersene è stato il Circolo filatelico numismatico mantovano. La piccola confezione venduta a 4,00 euro da Italia e Vaticano riporta, sull’ultima di copertina, lo spazio per la lettura informatizzata, associato ad una sequenza numerica diversa: nel primo caso 1060004614, nel secondo C0001390001.
Non è così con il terzo partner, San Marino, perché -viene precisato sul monte Titano- il supporto tecnologico “non rientra nel nostro programma informatico”. Per inciso è l’unica edizione ancora disponibile, sempre alla stessa cifra.
Quanto ai francobolli italiani, oggi sulle cimose sono presenti due codici: uno più lungo e antico, impresso ad uso dell’Istituto poligrafico e zecca dello stato; l’altro -presente con l’emissione “Giornata della filatelia” uscita il 10 ottobre 2008- introdotto per le esigenze di Poste italiane. Quest’ultima versione sta diventando interessante poiché è in genere abbinata ad una sola carta valore per foglio. E non mancano coloro che, essendosene accorti, la mettono in collezione.