Terza tappa per l’ordinaria “Posta italiana”, nata l’anno scorso. Il 7 luglio 2009 vennero tenuti a battesimo i tagli da 60 centesimi, 1,40, 1,50 e 2,00 euro nonché la cartolina da 0,60, mentre il 31 ottobre successivo si rese necessario il 3,30 euro, utile con le raccomandate. Ora, esattamente l’1 luglio, arriveranno i tagli integrativi da 5, 10 e 20 centesimi, volti a sostituire gli analoghi nominali della serie “La donna nell’arte”, ormai difficilissimi da trovare. Saranno associati ad una vera e propria novità, che nella storia repubblicana non ha precedenti effettivamente concretizzati: la busta postale, dal nominale pari a 0,60 euro. I tre dentelli sono autoadesivi come i precedenti, ma di formato più piccolo: 30x25,4 millimetri considerando il formato della carta; 26x21,4 riferendosi alla stampa. I fogli risultano da settanta pezzi, fustellati. Il soggetto è quello comune alla serie: il plico “che idealmente spicca il volo, lasciando dietro di sé una scia” formata dai colori nazionali. Quanto alle tinte, tre sono fisse: verde bandiera, rosso bandiera e interferenziale trasparente-oro; cambia la quarta, che caratterizza la piccola busta collocata nella vignetta, rispettivamente blu, nero o verde veronese. L’intero, invece, misura 16,2x11,4 centimetri; l’impronta di affrancatura ha la dentellatura simulata. Dentro è blu con il richiamo alla società che oggi gestisce il servizio universale. Al retro è presente il codice a barre. L’emissione riceverà l’annullo del primo giorno agli spazi filatelia di Roma e Venezia (nella città lagunare ha sede l’Unione filatelisti interofili, che ha patrocinato l’uscita dell’inconsueto intero).
La “Posta italiana” rimpicciolisce
14 Giu 2010 21:04 - ITALIAN ISSUES
Di formato ridotto i tre esemplari integrativi destinati a sostituire gli analoghi tagli appartenenti alla serie “La donna nell’arte”. La busta, invece, riporta al retro il codice a barre