La valutazione del costo per il servizio universale lungo il 2007 è stata -secondo i dati sottoscrittiti da Poste italiane- pari a 533 milioni, ma dodici mesi dopo la stima ha raggiunto una quota decisamente più alta: 670 milioni, balzati nell’esercizio successivo, quello ora sotto esame, a 739 milioni. È quanto emerge dal decreto che disciplina la compensazione economica, alla quale sono chiamate a contribuire tutte le aziende del settore in misura proporzionale. Della cifra riguardante il 2009 lo Stato metterà 372 milioni, con una differenza, dunque, di altri 367. Per ripianarla verranno coinvolti i soggetti titolari di licenza individuale, cui sarà richiesto il 3% (la normativa dà facoltà di arrivare fino al 10%) degli introiti lordi. È il medesimo tasso adottato negli ultimi tempi e nuovamente confermato, “anche in vista della completa liberalizzazione del mercato postale”. Gli assegni dovranno arrivare entro il 30 settembre. Un secondo, contestuale, provvedimento ha aggiornato il “Contratto di programma 2006-2008” proprio negli aspetti riguardanti le cifre effettivamente pagate dallo Stato per il servizio universale, in modo da renderle coerenti con le risorse disponibili. Così, il sostegno pubblico per il 2008 ora è stato determinato in quasi 352mila euro (la cifra potrebbe aumentare se dovessero rivelarsi disponibili altri fondi), mentre per il 2007 e il 2006 il supporto complessivo sfiora i 717mila euro.
Il servizio universale? Nel 2009 è costato 739 milioni
17 Lug 2010 19:03 - NEWS FROM ITALY
È la stima recepita dal ministero allo Sviluppo economico; registra un forte aumento rispetto all’anno precedente, quando l’importo era stato fissato a 670 milioni