Enrico Sturani stupisce ancora. Questa volta con un poderoso saggio intitolato “Cartoline - L’arte alla prova della cartolina” (420 pagine, 763 illustrazioni quasi sempre in quadricromia, 37,00 euro) in cui collega il mondo dell’arte a quello della cartolina.
Un tema già ripreso da altri, i quali -dice l’esperto- “hanno salvato i soliti noti; e hanno conferito quarti di nobiltà a un genere altrimenti svilito; ne conseguono (nei cataloghi e aste) prezzi di tutto rispetto, proporzionati alla celebrità dell’autore”.
Il suo approccio è diverso: non interessa “nobilitare la cartolina indicando i grandi artisti che si sono sfregati ad essa, ma invertire la prospettiva. L’arte, vista dalla cartolina, spesso scende dall’altare e certi suoi re paiono nudi”. Una sorta di prova del nove: c’è chi abbozza (se pagato), chi estrae dal cassetto un’opera già fatta e magari non pertinente per formato, tecnica o soggetto; chi tira via e chi fa a modo proprio, tanto in cartolina si può riprodurre qualsiasi cosa. E c’è chi, invece, prende la cosa sul serio e crea un bozzetto originale nei due sensi del termine: fatto apposta e innovativo. Anche perché -come ricorda nella presentazione Paola Pallottino- “a differenza del singolo manifesto, in grado di colloquiare simultaneamente con più persone, la cartolina deve moltiplicarsi in altrettanti esemplari per raggiungere tutti i suoi fruitori”.
Da queste basi, l’analisi di alcuni aspetti che caratterizzano i differenti capitoli: le cartoline riproducono le opere d’arte o le interpretano?; lo stile delle immagini; avanguardia e largo pubblico; il genere cartolinesco tra rivisitazione e rovesciamento; il rapporto con fotografia e pittura; il paesaggio; il futuro.
Un futuro su cui riflettere, perché il settore è profondamente cambiato; fra le cause più significative vanno citate la scomparsa della tariffa privilegiata (in Italia nel 1995), le “free card” e le versioni elettroniche. Tanto che la parola “cartolina” -nota lo specialista- ha cessato di essere un sostantivo concreto e viene impiegata in libri, trasmissioni radiotelevisive e giornali con senso metaforico.
Il lavoro si completerà con altri due volumi.