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Il Museo fondazione “Luciana Matalon” di Milano ospita una personale della iperrealista Marica Fasoli

Marica Fasoli al lavoro
Marica Fasoli al lavoro

Si intitola “3Dipinti - message in a box” la personale della veronese Marica Fasoli ospitata fino al 22 ottobre al Museo fondazione “Luciana Matalon” di Milano (foro Buonaparte 67, da martedì a sabato 10-19, ingresso libero). Inutile cercare la simbolica bottiglia con dentro, arrotolato, il foglio del naufrago, ma i richiami al settore postale non mancano.

A cominciare da “From... to...”, una cassetta postale in scala 1:1, con tanto di lettera affrancata con l’attuale ordinaria che sbuca da una feritoia e informale messaggio applicato sotto “Laureata in fisica nucleare cerca urgentemente lavoro come baby sitter o collaboratrice domestica”. Talmente veritiera da indurre il visitatore a toccare l’oggetto per capirne di più, scoprendo che, nonostante i... riflessi, non è in metallo ma costituita da pannello di fibra a media densità, compensato, vernici, tela, olio e colore spray.

Diversi anche i falsi pacchi, che sul sottile filo dell’ironia (come il “Dog is not allowed”) impongono il quesito su cosa è vero e cosa, invece, è solo apparenza. “Nei secoli passati -spiegano gli organizzatori- la produzione si basava soprattutto sulla tecnica del trompe-l’oeil, mentre oggi grazie alla creazione visionaria in terza dimensione di altre realtà (virtuali), la ricerca si è spostata dal territorio della pittura, interessando nuovi ambiti e contesti (anche grazie al supporto di tecnologie avanzate) che danno vita a opere inquietanti per la loro verosimiglianza tridimensionale, spesso superando e confondendo il confine fra realtà e ingannevole percezione”. Fino a giungere “ad una vera e propria contaminazione fra l’oggetto reale e una sua componente dipinta: l’inganno si trasferisce nell’estrema difficoltà di scindere la parte reale dell’oggetto con quello altrimenti realizzato con la pittura”.

Nata nel 1977, l’artista ha conseguito nel 1995 il diploma di maestra d’arte al Liceo artistico statale di Verona, poi specializzandosi in conservazione e manutenzione dei manufatti artistici su legno, quindi in anatomia artistica. Dal 2002 ha abbandonato progressivamente l’attività di restauratrice per dipingere, fino ad entrare nell’ambito figurativo iperrealista.

Perché il titolo “Message in a box”? “Perché -risponde l’autrice in questa intervista a «Vaccari news»- i miei dipinti contengono un messaggio, che può essere letto in maniera diversa in base alla sensibilità delle persone che guardano l’opera: la curiosità davanti ad una scatola chiusa che chissà cosa contiene; l’annuncio sulla cassetta delle Poste che è una denuncia di giovani laureati che non trovano lavoro; in «The silent killer» c'è un evidente richiamo alle morti per malattie polmonari... e così via”.

“La rappresentazione delle scatole -prosegue- è un mezzo per porre l’attenzione su quegli oggetti cui generalmente non si presta attenzione. Il mio lavoro è in costante evoluzione; sicuramente il mondo del packaging verrà ripreso in altre esposizioni, ma sto già operando su nuovi progetti. È una riflessione sul contenitore anziché sul contenuto. Sulla superficialità anziché sulla profondità”.

E la cassetta postale? “Nelle cassette postali ci sono le vite di molti: lettere d’amore, corrispondenze tra amici, cartoline da tutto il mondo, sogni... talvolta infranti dalla realtà, come l’annuncio appunto della laureata in fisica nucleare che cerca lavoretti occasionali pur di sopravvivere”.

Nel catalogo, in vendita a 20,00 euro, c’è anche “Spedizione per Genova”, un olio su tela che riprende il francobollo per Genova capitale europea della cultura, uscito il 12 febbraio 2004 e timbrato al sesto ufficio postale della città ligure il 22 dicembre 2009. Come mai non è stato proposto a Milano? “Appartiene ad un importante collezionista privato, e la pubblicazione dell’opera è un omaggio alla sua persona”. Un peccato non vederlo dal vivo...

Due delle sue opere citate: “From… to…” e, non esposta a Milano ma presente nel catalogo, “Spedizione per Genova”
Due delle sue opere citate: “From… to…” e, non esposta a Milano ma presente nel catalogo, “Spedizione per Genova”



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