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editor Fabio Bonacina

27140 news from 8/3/2003

Sul palco del teatro Dal Verme, oggi pomeriggio a Milano, le vincitrici della sesta edizione. Annunciato il tema del 2011: lettera di dimissioni

“Io sono nessuno. Ma ho un desiderio: che il mio dolore, il dolore di chiunque, parli, una volta soltanto. Per poi scivolare via in silenzio, come una lacrima”. Si conclude così la lettera, indirizzata ad un ipotetico giornalista e realizzata dalla ventisettenne Chiara Marzorati durante un master all’università Cattolica. Questo pomeriggio ha vinto la sesta edizione del “Festival delle lettere”, scelta dalla giuria coordinata da Rosellina Archinto.

È stato il momento conclusivo di uno spettacolo durato quasi tre ore ed ospitato al teatro Dal Verme di Milano, grazie all’attenta regia dell’Associazione culturale 365 gradi, che nei mesi scorsi ha organizzato la gara ricevendo oltre 2.200 contributi.

Toccanti pure le altre testimonianze, interpretate da attori professionisti che hanno saputo infondere nel pubblico emozioni, perché -come dice lo slogan scelto dai promotori- “Una lettera ti mette a nudo”.

Il premio alla libertà intitolato ad Ettore Carminati è andato ad una giornalista radiofonica, la trentottenne Sanja Lucic, scampata ai bombardamenti su Belgrado del 1999 e che ha voluto mettere nero su bianco la propria drammatica esperienza.

Per la categoria dal cassetto, cioè una missiva ricevuta almeno vent’anni prima, è emersa Gabriella Scomparim, sessantuno anni, con un suo contributo risalente al 1967. “Pensate -ha detto scherzando il conduttore della manifestazione, il comico Oscar Fantini- come le Poste se la prendono con calma”. Nell’altra storica categoria, quella per i minori di quattordici anni cui è stato richiesto di scrivere alla televisione, ha primeggiato Chiara Ratti, classe 1999. Fuori concorso la lettera al volontario, dove si è distinta la settantunenne Maria Luisa Acuto, ora impegnata nel sodalizio “Per te donna” a Lido di Camaiore (Lucca). La sezione, nuova, è stata voluta dal settimanale “Vita”. Giornale che -ha detto il direttore, Riccardo Bonacina- “serve per raccontare storie come quella della signora”.

Tra i restanti momenti, la vendita benefica delle buste dipinte, volta a sostenere la Fondazione aiutare i bambini onlus, che adesso segue 1.200 giovanissimi nella scuola e nell’ingresso al lavoro, e l’epistodiario, compilato da Giorgio Albertazzi. In un video, l’attore ha detto che ritiene lo scritto “fare realtà; ciò che non passa dalla scrittura è aleatorio. Il mondo ipertecnologico perde la corporeità, la lettera è fisica”. Aggiungendo: “Scrivo lettere che non invio, me le tengo”.

Anche il tema libero ha trovato una donna come vincitrice (d’altro canto, le partecipanti sono state il 72%). È la quarantaduenne Gabriella Andornino, che ha raccontato la sua vita quotidiana e le sue riflessioni dopo aver perso l’impiego. Non è forse un caso se il lavoro sarà il tema del 2011, per il quale verrà chiesto un altro tipo di lettera: quella per le dimissioni.

Quasi tre ore di spettacolo sollevando numerosi aspetti; unico il filo conduttore: le emozioni originate dalle lettere
Quasi tre ore di spettacolo sollevando numerosi aspetti; unico il filo conduttore: le emozioni originate dalle lettere



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