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editor Fabio Bonacina

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Domani l’apertura al pubblico della ritrovata sede a palazzo Giustinian Faccanon, che già ospitò il servizio fra il 1872 e il 1898

Passato che ritorna: l'indicazione presente all'esterno dell'edificio
Passato che ritorna: l'indicazione presente all'esterno dell'edificio

Mentre questa sera a Milano si venderà un Canaletto postale ambientato sul canal Grande (news precedente), la Venezia odierna registra un giro di boa significativo. È stata inaugurata oggi -con tanto di bollatura marcofila- la sede delle Poste centrali cittadine, posizionata a palazzo Giustinian Faccanon (calle San Salvador 5016) e in grado di sostituire la precedente, situata al fondaco dei Tedeschi.

Nove gli sportelli messi a disposizione degli utenti (cinque di bancoposta, due per i servizi postali -nei quali è comunque possibile effettuare il pagamento dei bollettini di conto corrente ed alcune operazioni affini- un Posteimpresa ed uno per la filatelia), cui si aggiungono tre sale consulenza, due postamat e, per la prima volta, il sistema di prenotazione delle operazioni.

Gli aspetti tecnici sono quelli che caratterizzano gli ultimi rifacimenti di Poste italiane, e una particolare attenzione è stata riservata alle misure contro rapine e furti, impiegando i dispensatori di denaro a tempo, le telecamere, le blindature esterne di nuova concezione, le porte di sicurezza. Senza dimenticare, ed è un altro capitolo ricorrente, l’abbattimento delle barriere architettoniche: accesso facilitato, percorso in rilievo, sportello con il piano di lavoro più basso.

La sede sarà aperta al pubblico da domani, nell’orario 8.30-18.30 (sabato chiusura alle 13). Trentotto i dipendenti, guidati da Giuseppe Bognolo; in base all’attività precedente, effettuerà statisticamente 1.250 operazioni al giorno. Le pensioni accreditate sono 711, cui se ne aggiungono altre 728 pagate in contanti.

A dirla tutta, per l’arrivo nell’edificio si tratta di un ritorno, come testimonia la scritta presente all’esterno, in parte rovinata dal tempo “Buca per le lettere... stampe”. In base alle ricerche, infatti, l’edificio, che risale al tardo Quattrocento, ha già ospitato il servizio tra il 1872 e il 1898, avvalendosi del rapido accesso all’acqua attraverso il canale della Fava. “Senza che un ufficio sia a ridosso dell’altro”, scriveva il quotidiano veneziano “Il tempo” ai primi d’agosto del 1872, “li trovate al primo piano e vicini, dall’affrancazione dei bolli all’emissione dei vaglia. Nel piano superiore sono i locali per la direzione. Le stanze sono spaziose ed hanno bellissima luce”.

“Finisce -è il commento del sindaco, Giorgio Orsoni- il tormentone sul destino delle Poste a Venezia. Chi diceva che in questa città anche le Poste se ne stavano andando creando un altro vuoto di servizi, oggi si dovrà ricredere. Poste italiane ha trovato forse la migliore delle soluzioni: una prestigiosa sede a pochi passi da quella storica del fondaco dei Tedeschi che servirà Venezia con tutta la modernità e l'efficienza imposte dai tempi”.

Il taglio del nastro: da sinistra, il consigliere di Poste (visibile solo in parte) Mauro Michielon, il sindaco Giorgio Orsoni, il direttore dell'ufficio Giuseppe Bognolo e la direttrice della filiale di Venezia Consiglia Chiacchio. A destra, foto ricordo con i dipendenti
Il taglio del nastro: da sinistra, il consigliere di Poste (visibile solo in parte) Mauro Michielon, il sindaco Giorgio Orsoni, il direttore dell'ufficio Giuseppe Bognolo e la direttrice della filiale di Venezia Consiglia Chiacchio. A destra, foto ricordo con i dipendenti



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