I due omaggi vaticani agli artisti russi, tagli da 60 e 65 centesimi in fogli da dieci e tiratura fino a duecentomila serie, sono originati da altrettanti anniversari.
Anton Pavlovič Čechov, nato un secolo e mezzo fa, oggi è ricordato come uno dei più significativi drammaturghi di tutti i tempi per aver dato voce ai caratteri psicologici nazionali dell’epoca. Considerato fra i maestri indiscussi del racconto breve, in seguito vi si discostò per concentrarsi sulla scrittura destinata al teatro. Tra le opere che ha lasciato figurano “Il gabbiano”, “Zio Vanja”, “Le tre sorelle” e “Il giardino dei ciliegi”.
Amico e modello fu Lev Nikolaevič Tolstoj (morto nel 1910), che legò il proprio nome ai grandi romanzi “Guerra e pace” ed “Anna Karenina”. L’interesse per la storia e la ricerca di Dio -viene sottolineato- sono i temi ricorrenti in quasi tutti i suoi titoli.
Le vignette raffigurano Čechov seduto su un palcoscenico, spettatore di una ideale rappresentazione delle “Tre sorelle” e del “Giardino dei ciliegi”. Gli fa da contrappunto un serafico Tolstoj, immaginato tra un paesaggio di neve che richiama “Guerra e pace” e sotto lo sguardo di Anna Karenina. Sono firmate dal grafico e pittore Marco Ventura, noto ai collezionisti per la fortunata serie sugli angeli di Natale, emessa il 6 novembre 2007 dal Regno Unito.
Il metodo di lavoro adottato tre anni fa -spiega l’artista a “Vaccari news”- “non è cambiato. Anche in questo caso ho iniziato predisponendo degli schizzi a matita molto sintetici. È seguita una seconda fase di disegni più dettagliati e poi la realizzazione finale delle pitture ad olio in miniatura”. “Inizialmente si era partiti con l’idea del ritratto, poi durante il percorso si è scelto di cambiare direzione, prendendo invece spunto dalle loro opere ed inserendo i due autori come parte della scena. Questo ha portato inevitabilmente a composizioni «affollate». Dato però il formato più grande dei francobolli vaticani rispetto a quelli di Royal mail, le immagini sono risultate ugualmente leggibili ed equilibrate”.
Differenze tra i committenti? “Non ho avuto la pressione esagerata della tiratura britannica da duecento milioni di pezzi. La fase preliminare è stata decisamente più veloce e meno complicata, ed ho potuto lavorare con più libertà. Mi è stata data maggiore fiducia: ho realizzato anche la parte grafica dei francobolli disegnando a mano simboli e caratteri, di cui sono particolarmente soddisfatto”.