La chiamano “Prima mostra filatelica tra le sbarre”, e perlomeno, manca la memoria storica di un precedente. Accadrà alla Seconda casa di reclusione di Milano, più nota come Carcere di Bollate. Qui, il Circolo filatelico “Intramur”, nato al suo interno nel giugno 2007, ha organizzato un allestimento con il materiale che commercianti, associazioni e privati hanno spedito. Il 25 ed il 26 novembre sarà visitabile dagli altri detenuti, ma dalle ore 16 alle 20 circa di sabato 27 sarà aperto a tutti. Alla sola condizione di prenotarsi, inviando i nomi e i cognomi degli interessati, entro il 16 novembre direttamente al coordinatore del progetto, Sante Merlini (Casa di reclusione, via Cristina Belgioioso 120, 20157 Milano).
Il percorso prevede 44 pannelli in legno -anche questi realizzati nella struttura- che toccano temi come spazio, animali, sport (nella sezione per il ciclismo vi è persino la maglia rosa autografata da Ivan Basso), storia delle rivoluzioni, animali...
“A metterli in ordine -spiega lo stesso Sante Merlini a «Vaccari news»- sono stati i venti ragazzi che si sono avvicendati, per curiosità e per passare il tempo, ma anche per uscire temporaneamente dal reparto. Hanno diviso i francobolli, quando necessario lavati, hanno usato i cataloghi per vedere il valore, hanno studiato sui libri... Nessuno di loro conosceva prima la filatelia, ma si sono appassionati; sono convinto che in futuro continueranno. Oggi siamo in quattro, io, Alfredo, Pasquale e Umberto”.
Com’è nata l’idea dell’esposizione? “Il nostro carcere, diretto da Lucia Castellano, è famoso per il suo approccio sperimentale e più aperto. La mostra era l’obiettivo finale; ora è diventata il punto di partenza, perché vorremmo fare di più... Certo, le difficoltà non mancano. Come quando volevamo inserire un «Gronchi rosa» e dall’esterno una persona ce ne aveva inviato uno: era un «Gronchi grigio» decolorato, che causò un notevole subbuglio, in quanto l’agente che ha controllato l’invio è filatelista e aveva riconosciuto il famoso esemplare”.
Come funziona il sistema postale? “Ricevo due pacchi e numerose lettere alla settimana (alcune persone mi scrivono ogni due o tre giorni); gli invii sono verificati con il metal detector e i cani antidroga, prassi che spesso implica dei ritardi. Non vi sono invece ostacoli per le lettere che spediamo noi. Personalmente non trascuro nessuno di quanti mi scrivono, e ogni settimana acquisto cinquanta francobolli da utilizzare”.