Parlando del settore editoria, “siamo un Paese sottosviluppato”. Eppure, in questo panorama esistono le eccezioni; una si trova a Vignola (Modena), dal 1977 non solo il luogo delle ciliege. “Mi ha colpito la serietà e il criterio delle sorelle Vaccari”, esempio di “imprenditoria specializzata”. Non ha avuto mezzi termini il giornalista Maurizio Pagliano, ieri sera, nell’introdurre alla centralissima libreria Rizzoli di Milano l’ultimo volume edito dalla società: “Caproni nella Prima guerra mondiale” (300 pagine, 45,00 euro).
Dal canto suo, la responsabile editoriale dell’azienda, Valeria Vaccari, ha illustrato le attività della ditta “unica nel suo genere”, a gestione familiare e con un occhio alla qualità che si sofferma pure sui dettagli. Come dimostra, ad esempio, la scelta della carta, prodotta con un maggiore rispetto per l’ambiente e comunque con criteri in grado di preservare i materiali nel migliore dei modi. “Con la Rizzoli -ha aggiunto- abbiamo cominciato da pochi mesi un rapporto di collaborazione, perché si è aperto un canale in favore della filatelia”.
“La storia militare? Una passione dai banchi di scuola”, che dal 2006 -nel momento dell’acquisto di un’importante biblioteca- si è trasformata in attività professionale. È la testimonianza della responsabile commerciale della stessa ditta, Silvia Vaccari. “L’idea di ampliare il nostro catalogo ai testi di storia -ha proseguito- è nata principalmente per soddisfare le esigenze dei filatelisti, ma anche per promuovere i prodotti delle piccole case editrici... Oggi trattiamo 120 editori grandi e piccoli, cui si aggiungono le autoedizioni e i titoli firmati dagli Stati maggiori di Esercito, Marina ed Aeronautica”.
A testimoniare il sostegno della famiglia e di quella che è stata una fra le più grandi industrie italiane è intervenuto Umberto Caproni, fra i sette figli del fondatore, Gianni. “Mi sono occupato -ha spiegato- degli aerei da conservare; oggi sono una sessantina quelli antecedenti la Prima guerra mondiale rimasti. Quasi tutti si trovano a Trento, gli altri a Volandia”, il parco e museo del volo situato vicino a Malpensa. Il saggio resta “una testimonianza” per chi ha lavorato nella fabbrica e per gli eredi.
La presentazione è stata chiusa da uno degli autori, Giorgio Apostolo, dagli anni Cinquanta giornalista specializzato, poi capo ufficio stampa in aziende del settore quindi fondatore di una casa editrice. L’opera -ha detto- “è anche un ricordo del caro amico Rosario Abate”, scomparso sei anni fa. “Mi è sembrato un omaggio doveroso, visto che con lui ho realizzato questo e diversi altri libri”. Il volume “è nato quarant’anni fa; deve essere preso come un documento che utilizza documenti precedenti; è ricco di dati, di cifre. Caproni è stato il primo a costruire un bombardiere”: aveva seguito il pensiero del generale Giulio Douhet, che riteneva determinante l’allora nuovissimo strumento per combattere la guerra.