Parla decisamente italiano la serie predisposta per oggi dal Liechtenstein, dedicata al Kunstmuseum del Principato, realtà culturale specializzata nel settore moderno e contemporaneo. L’istituzione ha sempre voluto puntare non soltanto sui nomi consacrati, ma ha scelto di seguire anche i nuovi, magari protagonisti di correnti e concetti in divenire. Non è un caso se la principale collezione pubblica riguardante l’“Arte povera”, il movimento nato a Roma e in Italia Settentrionale nella seconda metà degli anni Sessanta, sia qui ospitata. I tre francobolli richiamano le opere di altrettanti autori, scelti tra gli interpreti più noti di tale forma espressiva, che impiega materiali quotidiani e spesso considerati senza valore, così da ridurre la distanza tra l’opera e il pubblico, oltrepassare lo steccato che separa l’arte dalla vita, migliorare la percezione di quanto realizzato. Nell’1,00 franco figura “Normale e anormale” del torinese Alighiero Boetti (1940-1994), coloratissimo ricamo realizzato dalle donne afgane su sua indicazione. Il 2,20 propone “Testa” della concittadina Marisa Merz (classe 1931), grossolana scultura che si avvale di argilla, gesso e pasta da modellare e poi dipinta. Nel 3,60, infine, viene citato un lavoro senza titolo in acciaio, carbone e filo di ferro dovuto al greco Jannis Kounellis (1936).
L’“Arte povera” secondo il Liechtenstein
15 Nov 2010 18:40 - FROM ABROAD
Tre opere di altrettanti autori citati nella serie uscita oggi nel Principato