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editor Fabio Bonacina

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L’inconsueta indicazione rivolta al portalettere presente su una cartolina in franchigia della Prima guerra mondiale, timbrata il 29 novembre del 1916

Edo Mezzera, scopritore dell'inconsueta cartolina
Edo Mezzera, scopritore dell'inconsueta cartolina

“Prego al postino di dare questa cartolina alla prima signorina che incontra in via Venezia - Milano”. È quanto si legge, in luogo dell’indirizzo consueto, su una cartolina in franchigia spedita dal XII Corpo d’armata il 20 novembre 1916, novantaquattro anni fa esatti. A scriverla, il giorno precedente, fu un alpino schierato in provincia di Udine (allora non ci si era ancora resi conto che sarebbe stato meglio non dare indicazioni così precise sulle missive, ma tant’è). Impegnato -come gli altri commilitoni- a “difendere la nostra cara Patria, a difendere il re”, chiede alla sconosciuta un sostegno psicologico, una risposta.

A mostrarla è Edoardo Mezzera, nato nel 1961 e collezionista di lungo corso. “È stato uno dei primi fortunati ritrovamenti dovuti alla mia curiosità, l’acquistai nel 1984 in via Armorari a Milano, per la folle cifra di 1.000 lire tonde tonde. Da allora spesso mi sono imbattuto in indirizzi e testi curiosi, spiritosi o tragici, come le missive di uno dei pochi sopravvissuti della divisione Acqui rimasto a Cefalonia, acquistate in blocco a «Veronafil» da un poco preparato venditore siciliano... Ritengo ogni oggetto che acquisto una fonte di accrescimento per la mia cultura, grazie alle domande che mi induce a pormi e cui cerco con l’entusiasmo dell’appassionato di dare risposta”.

“Amo la storia. Il passaggio dalla storia al collezionismo è stato per me una naturale conseguenza di questa mia passione. La storia può essere compresa attraverso le parole di chi l’ha vissuta ed attraverso gli oggetti che sono serviti per compierla. Per mezzo di questa semplice equazione credo di poter spiegare il perché ed il come il mio collezionare non sia solo un mero raccogliere oggetti (siano essi monete, francobolli, cimeli o quant’altro) fine a se stesso, ma soprattutto una voglia di capire a cosa essi siano effettivamente serviti nel periodo in cui furono usati e quale messaggio possano dare a noi oggi. Si dice spesso che il collezionismo sia una pratica da «vecchi», in quanto il mondo moderno non ha tempo e voglia di studiare il passato ed apprenderne gli insegnamenti, tutto teso com’è verso un futuro fatto di tecnologia e scienza, senza spazio per la visione umanistica della vita che tanto appassiona il vero collezionista. È ben vero, però, che se non comprendiamo quello che ci ha preceduto ben difficilmente potremo evitare di ripetere gli errori (e gli orrori) di cui la nostra storia, anche recente, è piena. Per me il collezionismo è raccogliere pezzetti di storia ed interpretarli a modo mio, per il semplice piacere di farlo”.

Oggi le raccolte più importanti di Edo Mezzera riguardano la storia degli alpini, le lettere dei soldati italiani durante la Seconda guerra mondiale, le missive degli internati militari in Germania, le cartoline che riguardano Sondrio e il vicino canton Grigioni. E poi le collezioni non convenzionali come la storia postale dello Zeppelin, Trieste “A” e “B”, “Pro patria” e “Pro juventute” svizzere, la Somalia Afi, di cui è sicuro “che prima o poi verrà il momento di gloria”.

I due lati del messaggio, affidato al servizio postale il 29 novembre 1916
I due lati del messaggio, affidato al servizio postale il 29 novembre 1916



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