Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha voluto visitare la mostra dedicata al suo predecessore, Sandro Pertini (1896-1990), e all’autore di vignette e fumetti Andrea Pazienza (1956-1988). Aperta a palazzo Incontro (via dei Prefetti 22, Roma, orario 10-19 tutti i giorni fino al 27 febbraio tranne i lunedì, il 25 dicembre e l’1 gennaio, ingresso 6,00 e 4,00 euro), si intitola “Paz e Pert”. Chiaro riferimento alla saga del “comandante Pert” (appunto Sandro Pertini), accompagnato dal “luogosergente Paz” (Andrea Pazienza), immaginata dallo stesso Pazienza ed ora citata nel percorso attraverso diverse tavole.
Rende omaggio -spiegano gli organizzatori, fra i quali figurano l’Associazione nazionale “Sandro Pertini” e la Provincia di Roma- “a due personalità di primo piano della politica e della cultura italiana del Secondo dopoguerra in occasione dei vent’anni della scomparsa del presidente partigiano. Due esponenti di generazioni apparentemente distanti tra loro, ma uniti da un legame profondo”.
Pazienza vedeva in Pertini “l’ultimo esemplare di una razza di uomini duri ma puri come bambini”; Pertini ammirava il lavoro di Pazienza, scoperto attraverso una celebre copertina de “Il male” in cui l’artista lo aveva rappresentato profondamente addolorato per il rapimento di Fabrizio De Andrè. Il presidente telefonò al ventitreenne Pazienza per complimentarsi e chiedergli il disegno in regalo. Dopo quella copertina continuò a riprendere il capo di Stato facendolo diventare protagonista di numerose vignette apparse sulle diverse riviste alle quali collaborava. E dedicandogli un intero libro in cui “Paz” fa da spalla al temibilissimo “Pert”, conducendo in località resistenziali pasticciate imprese a nome della libertà e della giustizia.
Del politico ligure, due settimane fa protagonista di un annullo nella sua Savona, sono stati selezionati documenti relativi all’infanzia e alla formazione, alla militanza socialista, all’esilio in Francia e all’attività partigiana, materiali relativi alle visite, discorsi e messaggi, fotografie, video e un documentario. E poi, naturalmente, alcune delle lettere appartenenti al suo carteggio.
L’artista, invece, viene ricordato attraverso una selezione di opere originali, esposte per la prima volta: in particolare, vignette, illustrazioni e copertine, corredate da ingrandimenti, sagome, filmati e approfondimenti scritti.