Gli uffici delle Poste vaticane sono chiusi, ma ben due annulli saranno a disposizione fino al 26 gennaio con la data di oggi.
Uno è per l’appuntamento religioso: l’edizione 2010 propone Giuseppe, Maria e Gesù e, come al solito, è associato ad una busta sulla cui parte di sinistra è riprodotta un’altra opera a tema: la “Natività di Cristo”, scomparto di predella in tempera e oro su tavola, realizzato da Lippo d’Andrea (Ambrogio di Baldese) nel XV secolo ed ora conservato nella pinacoteca dei Musei vaticani. Soggetto che i filatelisti già conoscono, essendo stato impiegato nel 41 centesimi augurale del 21 novembre 2002 per la congiunta con la Nuova Zelanda (Wellington replicò lo stesso giorno, trasformando il dipinto in un francobollo da 1,50 dollari). Il plico è affrancato con lo 0,60 euro uscito il 15 novembre scorso.
Il secondo manuale ricorda che da quindici anni la Santa Sede è presente su internet: l’esperienza venne avviata pubblicando on-line, era il 25 dicembre 1995, il messaggio di Giovanni Paolo II per quel Natale. Il bollo raffigura il pontefice che benedice il mondo, mentre sulla linea dell’equatore figura il dominio “www.vatican.va”.
Come tradizione vuole, dal 29 novembre all’8 gennaio gli annulli ordinari impiegati oltre il Tevere sottolineano le festività (hanno i codici “1C”, “2C”, “3C”, “1CA”, “2CA”, “1P”), mentre la posta in partenza passa dalla bollatrice Pitney Bowes dove è stata montata la targhetta, ad inchiostro rosso, “Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis”.