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editor Fabio Bonacina

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Durante la visita che oggi Giorgio Napolitano compie a Milano, la tappa al nuovo allestimento di piazza Duomo

Il dipinto di Amedeo Modigliani trasformato in francobollo
Il dipinto di Amedeo Modigliani trasformato in francobollo

Visiterà anche il nuovissimo Museo del Novecento, oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita a Milano.

Museo che, ospitato all’Arengario, apre con un quadro ormai diventato un’icona: l’enorme olio su tela (misura 5,50x2,83 metri) “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, ripreso nel 1.000 lire o 52 eurocentesimi del 15 settembre 2001 al fine di ricordare il secolo trascorso dalla sua ultimazione. Ma anche citato, sia pure adattandolo così da adeguarlo alle specifiche esigenze commemorative, nel 600 lire che il 28 aprile 1990 ha sottolineato il centenario compiuto dalla “Festa dei lavoratori”.

L’allestimento, ideato dall’architetto Italo Rota (lui stesso appassionato di iconografia letta anche attraverso le cartoline), fra le quattrocento esposte offre ulteriori opere reinterpretate in formato dentello. Come “Ritratto di Paul Guillaume”, olio su tela del 1916 di Amedeo Modigliani, convertito in carta valore italiana da 400 lire il 25 gennaio 1984. E qualche riferimento si trova pure nel foglietto sammarinese che il 20 febbraio 2009 ha salutato, cent’anni dopo, il Futurismo. Fra i dieci 60 centesimi figurano la scultura in bronzo “Forme uniche nella continuità dello spazio” di Umberto Boccioni e la tempera e inchiostro su carta intelata dal titolo “Il cavaliere rosso” di Carlo Carrà, altri due lavori risalenti al 1913 e valorizzati.

Nato dalla trasformazione dell’edificio di piazza Duomo, “rappresenta una delle più grandi opere europee dedicate alla cultura”, spiega il sindaco, Letizia Moratti. “Un luogo prestigioso, nel cuore della città, dove poter conoscere e approfondire l’arte del Novecento ammirando le grandi collezioni che Milano ha ereditato e costruito nel tempo incrementando le civiche raccolte”.

Il percorso, sviluppato lungo 4mila degli 8.200 metri quadrati, parte in successione cronologica dall’inizio del secolo e attraversa i maggiori movimenti e correnti dell’arte italiana per chiudersi simbolicamente con il 1968, anno di svolta sociale ed artistica verso nuove forme di espressione.

L'opera di Giuseppe Pelizza da Volpedo: l'originale e le due cartevalori italiane
L'opera di Giuseppe Pelizza da Volpedo: l'originale e le due cartevalori italiane



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