Ancora difficile la situazione nel Nord Africa (intanto, però, la “macchia” si allarga raggiungendo persino l’Iran), ed ora viene confermato ufficialmente che pure i collegamenti postali sono stati bloccati. Il problema riguarda soprattutto l’Egitto. Una nota delle Poste nazionali diretta all’Upu ha reso noto che dal 25 gennaio l’operatore ha difficoltà nell’assicurare i servizi e che questi non potranno essere ripresi fino a quando il clima non si sarà stabilizzato. Egypt post offre 4.500 uffici ed impiega 49mila persone; per questo rappresenta la più importante realtà del settore in tutto il mondo arabo. Come altre strutture che fanno capo all’Onu, la stessa Upu ha fatto rientrare il proprio coordinatore regionale in servizio al Cairo; è tornato in Tunisia, suo Paese di origine, “dove la situazione è ritornata normale”. Secondo un’altra informativa, le Poste egiziane non si assumerebbero più la responsabilità davanti a danneggiamenti o richieste inerenti lettere, pacchi, Ems. Nel frattempo, il sito ufficiale presenta una notizia volutamente rassicurante: il presidente dell’azienda, Hany Mahmoud, ha incontrato le delegazioni dei dipendenti di differenti settori per esaminare richieste e suggerimenti. Ha detto anche “che tutti gli uffici postali stanno lavorando regolarmente in diverse province fornendo tutti i servizi finanziari, postali e governativi ai cittadini”. Circa 3mila le sedi attive, dalle ore 9 alle 14. Annunciato un bonus in occasione dell’anniversario della nascita di Maometto (“Muled el Nabi”), ricorrenza che cadrà domani.
Egitto - Anche il traffico postale bloccato
14 Feb 2011 20:44 - FROM ABROAD
La conferma ufficiale giunge dall’Upu. Intanto, però Egypt post continua a presentare un clima tranquillo
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