I servizi postali hanno ripreso a funzionare: è la comunicazione ufficiale che giunge dall’Egitto e che l’Upu ha fatto propria. Il coordinatore regionale dell’Unione, rimpatriato in Tunisia dopo il caos di un mese fa, è tornato al Cairo per riprendere il lavoro. Nel Paese delle piramidi si vuole dare l’impressione che la crisi sia ormai alle spalle. Lo stesso presidente di Egypt post, Eng Hany Mahmoud, effettua visite agli impianti, si confronta con i dipendenti (a parte dei quali è stato riconosciuto un incentivo economico) e ricorda coloro che già sono definiti “martiri della Rivoluzione”. Ora, però, l’attenzione si è focalizzata soprattutto sulla Libia, da dove persino le informazioni tecniche stentano ad arrivare e non è noto un sito facente capo all’operatore nazionale. Che ancora impiega -almeno in alcuni casi, come a Tripoli- le vecchie strutture edilizie del periodo coloniale. Quanto al traffico con l’Italia, questi i dati ad oggi: con l’Egitto, in effetti, è stata registrata la ripresa degli arrivi, interrotti nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio; siamo comunque decisamente al di sotto della media attesa (dal 21 febbraio trenta contenitori di materiali contro almeno centocinquanta in tempi normali). La Libia, invece, dal 14 febbraio è chiusa all’esterno. Dallo stesso giorno difficoltà registrate anche nei rapporti con il Bahrain: in dieci giorni è giunto un solo contenitore in luogo dei circa venticinque statisticamente attesi.
Riprendono i dispacci dall’Egitto; Libia e Bahrain bloccati
24 Feb 2011 21:24 - FROM ABROAD
Il Cairo cerca di tornare alla normalità, anche negli atteggiamenti ufficiali. Chiusura totale da Tripoli e Manama
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