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editor Fabio Bonacina

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Così viene ricordato il missionario trentino Eusebio Francesco Chini. Il francobollo ha nominale aggiornato con le nuove tariffe, in vigore dall’1 aprile. “Raccomandata1” operativa anche ai Musei

Dentello quasi in stile fumetto per Eusebio Francesco Chini, il missionario ed esploratore gesuita soprannominato il “padre a cavallo” scomparso tre secoli fa, il 15 marzo 1711. E protagonista di almeno un’altra carte valore, proposta a 100 pesos dal Messico il 27 febbraio 1987 per ricordarne la missione nella Pimeria Alta. Il nuovo omaggio arriverà dal Vaticano in fogli da dieci (tiratura massima duecentomila pezzi) il 21 marzo. Costerà 1,60 euro, primo porto per l’Africa, l’America e l’Asia secondo il tariffario introdotto dall’Italia il 30 dicembre e che da oltre Tevere diverrà operativo l’1 aprile.

Nato -era il 1645- a Segno, nella trentina val di Non, iniziò gli studi ginnasiali nel collegio gesuita di Trento e li completò in Tirolo dove, guarito da una grave malattia, fece voto di entrare nella Compagnia di Gesù per dedicarsi alle missioni nelle Indie. Finì in Nuova Spagna, l’attuale Messico, nel 1681. “Il suo apostolato -commentano dall’Ufficio filatelico e numismatico- fu decisamente particolare, durante quegli anni infatti padre Chini percorse quasi tredicimila chilometri a cavallo attraverso il deserto, evangelizzando i popoli nativi incontrati sul suo cammino” ed offrendo istruzione, culto, animazione di vita comunitaria. Ha combattuto la diffidenza ed i pregiudizi, riconoscendo dapprima la dignità dei locali e conquistando la fiducia della gente con cui entrava in contatto; costruì molte missioni, insegnando a coltivare la terra.

Il culto della sua persona si diffuse presto e persiste. Durante un viaggio pastorale in Arizona, pure Giovanni Paolo II ebbe per lui parole di elogio: “con eccezionale abnegazione padre Chini lavorò instancabilmente per fondare missioni cosicché la buona novella di nostro Signore potesse radicarsi tra la gente che viveva qui”.

Da oltre il fiume Tevere novità per quel che riguarda la “raccomandata1”: anche il quinto ed ultimo sportello postale del Vaticano (quello ai Musei), dopo la falsa partenza dei primi giorni, ha risolto i problemi ed ora accetta i plichi. L’invio veloce può essere presentato, inoltre, alla sede centrale, all’ufficio mobile di piazza San Pietro, nelle succursali situate all’arco delle Campane e alla Guardia svizzera.

Doppio omaggio: quello messicano (uscito nel 1987) e il vaticano (atteso per il 21 marzo)
Doppio omaggio: quello messicano (uscito nel 1987) e il vaticano (atteso per il 21 marzo)



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