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Il consiglio di amministrazione approva il rendiconto consolidato e il progetto della capogruppo relativi al 2010

L'amministratore delegato, Massimo Sarmi
L'amministratore delegato, Massimo Sarmi

Resterà o andrà via? Anche giovedì scorso, a margine della conferenza stampa per la “Postepay&go”, a domanda precisa Massimo Sarmi ha risposto semplicemente sorridendo. Vista dall’esterno, l’eventuale riconferma del suo incarico sconta troppe variabili per azzardare un pronostico serio. Ad ogni modo, l’amministratore delegato presenta al Governo un bilancio del gruppo positivo, ed è il nono anno di seguito.

Il 2010, infatti, chiude con un utile netto di 1.018 milioni di euro (+12,6% sul 2009). I ricavi totali salgono a 21,8 miliardi, con un incremento dell’8,7% sul 2009 (archiviato a 20,1 miliardi). Altrettanto significativo è il miglioramento del risultato operativo, fissato a 1.870 milioni (+16,9%). Questo grazie soprattutto ai servizi assicurativi che, con una raccolta premi di 9,5 miliardi, contro i 7,1 precedenti, crescono del 34%. Con tali numeri il consiglio di amministrazione non ha avuto difficoltà ad approvare il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della capogruppo riferiti all’anno scorso.

I segni tutti positivi e la crescita degli utili -ha dichiarato lo stesso ad- “ci dicono che il gruppo ha lavorato molto bene anche in un anno difficile come il 2010, e nonostante il progressivo calo dei volumi postali, grazie alla sua capacità di lanciare sempre prodotti e servizi innovativi e di presentarsi con successo su nuovi mercati. La solidità del gruppo e gli ottimi risultati che presentiamo in questo bilancio ci danno ottimismo per affrontare con la giusta energia la sfida della liberalizzazione del mercato postale”.

Ed è proprio quest’ultimo settore quello che arranca. Rispetto all’anno precedente i ricavi hanno registrato una flessione del 3,1% che registra la continua discesa dei quantitativi.

Anche il finanziario accusa, ma lievemente, il colpo, presentando una riduzione pari allo 0,4% (che vuol dire -18 milioni di euro) rispetto al 2009, esercizio finanziario che però ha beneficiato di un volume eccezionale di raccolta del risparmio postale (collocamento di buoni fruttiferi e raccolta su libretti per conto della Cassa depositi e prestiti). Significativi i ricavi da conti correnti (2,6 miliardi, +1,7%) grazie ai maggiori proventi derivanti dall’impiego della raccolta (+4,2%); crescono -è la spiegazione data- “sia per effetto dell’aumento del 3,5% della giacenza media (34,7 miliardi di euro del 2009 contro i 35,9 miliardi del 2010), sia per effetto della positiva gestione degli impieghi in titoli provenienti dalla raccolta effettuata su conti correnti postali presso la clientela privata”. Da sottolineare è l’ulteriore incremento del volume delle carte prepagate “Postepay”, che segna un +21,5% sul 2009.

Con un volume di premi emessi pari a 9.501 milioni (7.091 nel 2009) Poste vita, cioè la compagnia assicurativa, ha realizzato nel 2010 il fatturato più alto mai raggiunto nella sua storia, con un incremento del 34% rispetto al 2009, ed ha aumentato la propria quota di mercato di circa due punti, sfiorando l’11%. Nei primi nove mesi di attività (ha cominciato a lavorare l’1 aprile scorso) Poste assicura, la specialista nel ramo danni, ha ottenuto risultati commerciali particolarmente considerati: sono circa 179mila le polizze vendute. La raccolta complessiva, distribuita tra le diverse linee di prodotto, è stata di 24,7 milioni.

Poste mobile, l’operatore di telefonia mobile virtuale, prima azienda del settore postale al mondo ad entrare in questo mercato, ha raggiunto il punto di pareggio rispetto ai costi sostenuti nel passato, conseguendo un risultato operativo di 9,5 milioni. A confronto del 2009, quando la perdita operativa era stata di circa 8 milioni, l’incremento è del 218,5%. Attualmente sono due milioni le sim vendute.




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