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editor Fabio Bonacina

27263 news from 8/3/2003

Oltre ai francobolli dei Ducati di Modena e Parma, la mostra propone diverse opere che i filatelisti hanno nel proprio classificatore. Naturalmente, in versione postale

Dai francobolli veri (i blocchi dei Ducati di Modena e Parma)…
Dai francobolli veri (i blocchi dei Ducati di Modena e Parma)…

La precedenza all’espressione artistica, piuttosto che ai documenti e agli altri oggetti. Tanto è vero che, anche dal punto di vista postale, se si trascura un vago richiamo al “grand tour” settecentesco, gli unici reperti presenti sono quelli messi a disposizione da Vaccari srl per le sezioni riguardanti i Ducati: il quarto di foglio con sessanta francobolli del 15 centesimi giallo e dell’1 lira bianco di Modena e il blocco da sedici del 5 centesimi giallo di Parma.

Ma a ben guardare (e di materiale ce n’è davvero tanto, oltre 350 opere, tutte di alto livello), il percorso “La reggia d’Italia - La bella Italia - Arte e identità delle città capitali”, visitabile sino all’11 settembre a Venaria Reale (Torino), offre anche altro. Ossia i soggetti originali poi trasformati in cartevalori.

Gli esempi sono diversi. Di Andrea del Castagno (circa 1421-1457) sono presenti gli affreschi realizzati attorno al 1450, strappati e riportati su tela ed ora conservati agli Uffizi, riguardanti Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. L’omaggio al primo scrittore è presente nel 100 lire italiano del 22 dicembre 1975, emesso per il sesto centenario della morte. Un dettaglio con il viso del secondo è uscito a 2,75 lire il 14 marzo 1932 nell’ambito della serie “Pro società nazionale Dante Alighieri” e subito dopo ripreso, sovrastampato e con colore cambiato, per l’Egeo (al debutto in maggio) e le Colonie (11 luglio). L’intera opera figura nel 45 centesimi del 18 marzo 2004 inerente i sette secoli trascorsi dalla nascita del poeta.

L’olio su tavola steso attorno al 1575 da Santi di Tito (1536-1607) per Niccolò Machiavelli, di norma custodito al fiorentino palazzo Vecchio, ha permesso di realizzare, nel 1932, il 15 centesimi della “Dante Alighieri”, anche questo replicato per Egeo e Colonie. In più, si aggiunge il 50 lire predisposto il 3 maggio 1969 in onore dello scrittore e politico, nato mezzo millennio prima.

Doppio l’impiego riguardante Galileo Galilei. L’olio su tela del 1635 di Justus Sustermans (1597-1681) degli Uffizi è stato citato il 29 marzo 1933 e il 22 ottobre 1945 per i tagli di posta pneumatica da 35 centesimi e 1,40 lire. Vicina è la raffigurazione presente nel 750 lire del 7 agosto 1995 per il XIV Convegno mondiale di relatività generale e fisica della gravitazione.

Per un altro olio su tavola, il “Ritratto di dama detta la schiava turca” che Francesco Mazzola più noto come Parmigianino (1503-1540) ha creato verso il 1532, occorre rivolgersi a San Marino. L’opera, posseduta dalla Galleria nazionale di Parma, figura nell’1,55 euro “Grandi maestri della pittura”, distribuito con il 24 gennaio 2003.

Dal Titano arriva un’ulteriore citazione, riguardante un affresco staccato e facente parte del patrimonio della milanese Pinacoteca di Brera. È l’“Uomo dall’alabarda” che Donato di Pascuccio, cioè il Bramante (1444-1514), ha messo a punto tra il 1486 e il 1487. Il filatelista può trovarlo nei cataloghi sotto la voce “Dipinti di Bramante”: è il 50 lire del 28 aprile 1969.

Nell’allestimento, Ugo Foscolo viene ricordato attraverso l’olio su tela appartenente alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze concretizzato, nel 1813, da François-Xavier Fabre (1766-1837). È stata la base per l’esemplare dedicato al poeta e inserito nella solita “Dante Alighieri”, questa volta nel taglio da 30 centesimi, in seguito ripreso per Egeo e Colonie. La medesima opera ha ispirato il 170 lire del 23 aprile 1979 “Uomini illustri”.

La trasformazione dentellata è stata subita pure dall’olio su tela “Leone marciano andante” che Vittore Carpaccio (circa 1465-1526) ha creato nel 1516. La sua collocazione è a Venezia presso la Fondazione musei civici di palazzo Ducale; in alternativa -perlomeno la parte centrale- può essere individuata nei classificatori, nelle sembianze del 50 lire uscito il 10 aprile 1973 con lo slogan “Salviamo Venezia”.

Un lamento, per tornare alla mostra, sulle didascalie (nei primissimi giorni non tutte presenti), in elegante tinta su tinta corsivo ma scarsamente leggibili. E un consiglio: non cominciare la visita dal percorso permanente; si arriverebbe a quello temporaneo già stanchi e magari in prossimità dell’orario di chiusura!

…ai dipinti presenti alla mostra e trasformati in carte valori postali
…ai dipinti presenti alla mostra e trasformati in carte valori postali



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