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editor Fabio Bonacina

27264 news from 8/3/2003

Appare sempre più difficile una sua riapertura in tempo utile per il 2011. E dal Comune non prendono più impegni

Tra i francobolli di Toscana, il più famoso è il 3 lire: riporta lo stemma sabaudo, a testimoniare il passaggio verso la nuova entità (fonte: Vaccari srl)
Tra i francobolli di Toscana, il più famoso è il 3 lire: riporta lo stemma sabaudo, a testimoniare il passaggio verso la nuova entità (fonte: Vaccari srl)

Il tempo passava e le realtà interessate, fra le quali Circolo filatelico fiorentino ed Associazione per lo studio della storia postale toscana, che sostengono il progetto dal 2003, cominciavano a rendersi conto del ritardo accumulato. Nonostante il via libera, nel 2005, dal Consiglio comunale di Firenze e un’interrogazione presentata nel 2008 dal consigliere Enrico Bosi, dell’ipotizzato museo per “documentare la storia locale attraverso le vicende del servizio postale dal Medioevo ad oggi”, che avrebbe dovuto aprire i battenti in vista del 2011, centocinquantesimo dell’Unità, non si è saputo più nulla.

E quando l’argomento ritornava di attualità, i termini erano negativi. Il 20 novembre, ad esempio, “Il giornale della Toscana” ha riportato che la struttura, insieme a quelle per il Risorgimento e per la Resistenza, non avrebbe trovato più posto alle Murate. Mentre per l’allestimento dedicato all’epilogo della Seconda guerra mondiale era già stata trovata un’alternativa, il silenzio era caduto sul resto.

Scatenando le reazioni della minoranza. Come di Bianca Maria Giocoli (Pdl) che, riferendosi all’assessore alla cultura Giuliano da Empoli, lo stesso giorno ha detto: “Le proposte provocatorie e dissacranti in stile Vittorio Sgarbi le faccia non con i soldi dei fiorentini che sicuramente avrebbero gradito di più il Museo del Risorgimento, della Resistenza o dei francobolli e soprattutto i 24 alloggi a disposizione di chi ne aveva veramente bisogno”.

“Da parte dell’Amministrazione comunale -ha risposto, era il 23 novembre, il vicesindaco Dario Nardella in Consiglio comunale- c’è grande interesse e attenzione per il Museo della Resistenza e del Risorgimento: il fatto che al complesso delle Murate si lavori ad un progetto differente non diminuisce il nostro impegno. In tempi rapidi troveremo un’altra collocazione, per creare una struttura non solo museale ma di promozione culturale, di sensibilizzazione, con progetti vivi che possano coinvolgere la città”. “Firenze ha avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza e la nostra funzione è onorare questo ruolo, di concerto con l’Anpi”, ha aggiunto Nardella. “Mentre riguardo i progetti sul Risorgimento, nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro proprio con le istituzioni culturali impegnate su questo tema e sul 150° dell’Unità d’Italia. Dunque non deve esserci alcun timore riguardo la modifica della destinazione degli spazi alle Murate, che comunque manterranno una funzione di carattere culturale”.

“L’Amministrazione non ha dato nessuna garanzia sulla nuova collocazione del Museo del Risorgimento e del francobollo granducale”, è stato il contestuale commento del consigliere Stefano Bertini (Pdl). “Il problema era già stato affrontato anche nella precedente legislatura ed anche allora era stato liquidato con poche frasi di circostanza, prive di alcun valore oggettivo e fattuale”.

E al cronista che chiede ed insiste, dopo lunghe settimane dal Comune viene risposto: “l’assessore non può rispondere alle sue domande”. Il 2011, però, è ormai dietro l’angolo...




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