Il vizio di notifica fa cadere l’obbligo di pagare la sanzione. È quanto accaduto a Palermo ed ora sancito formalmente attraverso una sentenza sottoscritta dal giudice di pace. Di fatto, non è stata rispettata l’esclusiva riconosciuta a Poste italiane per il recapito degli atti inerenti alle violazioni del Codice della strada (lo stesso regime interessa le procedure giudiziarie). Ad oggi -e nonostante le richieste di rivedere il capitolo- tale riserva è ancora in essere; ne consegue che realtà concorrenti non possono sostituirsi all’azienda diretta da Matteo Del Fante.
Il Comune della città siciliana, invece, aveva incaricato delle consegne il consorzio Olimpo (tra le sue specializzazioni, gli invii delle rappresentanze diplomatiche), il quale tra il 2011 ed il 2015 ne ha mandate ben trentacinquemila, poi contestate dall’Unione dei consumatori. Nel caso specifico -chiarisce il presidente del medesimo sodalizio, Manlio Arnone- “i canonici termini di opposizione (trenta e sessanta giorni) non operano e quindi anche cartelle ricevute mesi fa sono ancora opponibili”.