Compie venticinque anni la “Giornata mondiale per la lotta all’aids”, ricorrenza che si consuma l’1 dicembre. Facile immaginare che diversi Paesi -e magari non soltanto i soliti che la citano ad ogni giro di calendario- sottolineeranno il punto di arrivo. L’occasione, ancora una volta, per sensibilizzare sulla sofferenza che provoca, suscitare solidarietà, sostenere ricerca, prevenzione e cure adeguate.
Oggi si è mosso il Sud Africa, una delle realtà maggiormente coinvolte: sarebbero all’incirca 5,5 i milioni di concittadini affetti dalla sindrome da immunodeficienza acquisita; mille di loro muoiono ogni ventiquattro ore. Pretoria ha varato cinque francobolli di posta ordinaria per l’interno; autoadesivi, sono raccolti in libretti con due serie dal costo complessivo di 28,00 rand.
Propongono alcuni dettagli di “Keiskamma Guernica”, opera intesa a rappresentare il dolore e la pena causati dalla malattia, avendo come punto di partenza ideale il dipinto “Guernica”, realizzato da Pablo Picasso nel 1937. Di esso riprende misure e colori, mentre lo sfondo è formato da coperte di pazienti che hanno sostato nel centro di trattamento, gonne tradizionali delle donne xhosa, feltri realizzati a mano. Al contrario del lavoro spagnolo, non ferma un istante di orrore, ma sottolinea la continua e lenta erosione di una comunità, dalla quale sta sparendo un’intera generazione.
Nato nel contesto del Keiskamma trust, organizzazione impegnata nel sostenere e dare speranza ai più vulnerabili, è stato creato da Carol Hofmeyr con l’aiuto di donne hofmeyr.