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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

Lo stock ministeriale, cioè i francobolli invenduti ed ormai fuori corso, finirono nei forni della Banca d’Italia. L’operazione cominciò mezzo secolo fa oggi, protraendosi sino al 24 febbraio 1967

Alla fine, ci fu davvero. Certo, la norma che autorizzava la procedura era stata approvata in via definitiva il 16 dicembre 1966, ma la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” avvenne solo il 4 febbraio come legge 1.258 del 24 dicembre. E, in ogni caso, si attesero i quindici giorni di prammatica, quelli della “vacatio legis”.

Poi il via libera: il famigerato stock ministeriale, cioè l’enorme massa di francobolli fuori corso presente nei forzieri del ministero delle Poste e delle telecomunicazioni, dopo aver fatto per anni versare fiumi d’inchiostro, fu distrutto. L’operazione -scrisse sul “Collezionista” del 4 marzo Enzo Diena- avvenne dal 20 al 24 febbraio, impiegando i forni presenti alla Banca d’Italia, quelli destinati alle banconote. Cominciando, il primo giorno, con cinquanta sacchi partiti da piazza della Città Leonina, sede del soppresso Ufficio filatelico, fino a via dei Serpenti. Il materiale viaggiò su due furgoni, scortati da agenti armati di mitra Beretta in tre autovetture; alcuni motociclisti aprivano e chiudevano il corteo.

“Nei modernissimi sotterranei del nostro istituto di emissione -relazionava il cronista- i sacchi di francobolli sono stati svuotati ed il loro contenuto è stato posto su nastri trasportatori, i quali hanno provveduto a trasferirlo all’interno di una immensa caldaia grande quanto una stanza. Mediante comandi elettronici la temperatura della caldaia è stata man mano portata fino a 1.000-1.200 gradi e a questa altissima temperatura in pochi minuti i francobolli sono stati inceneriti”. Vi restava “solo una polvere nerastra”. I tecnici, con “gli occhi riparati da spessi e scurissimi occhiali, controllavano che tutto procedesse regolarmente”.

“La media dei francobolli distrutti in ogni giornata è stata di 50 sacchi”. Complessivamente erano 256.

La pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” della legge ed i sacchi scaricati dai furgoni (la foto venne pubblicata allora dal “Collezionista”)
La pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” della legge ed i sacchi scaricati dai furgoni (la foto venne pubblicata allora dal “Collezionista”)



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