Il periodo ottocentesco, le situazioni belliche e le collezioni intere. Sono questi i capitoli più gettonati nell’asta che la società Vaccari ha organizzato oggi presso la propria sede di Vignola (Modena). Ha cambiato proprietario buona parte dei 1.100 lotti, sapendo che i dati ufficiali, con tutti i realizzi e la lista degli invenduti, saranno disponibili nel tardo pomeriggio di lunedì. Qualche anticipazione, comunque, è possibile darla, soprattutto per quelle voci che hanno riscontrato significativi esiti, spesso con diversi rialzi avanzati dai clienti in sala o in connessione telefonica.
In Lombardo-Veneto si sono distinti i lotti 34, per il 5 centesimi giallo limone usato (cresciuto da 470 a 1.000 euro), ed 88, con la busta del 10 soldi del I tipo bruno nel giorno d’uso più antico (da 9.000 a 10.500); di Napoli il 202, con il plico viaggiato dalla città a Roma tramite il 2 grana della III tavola rosa carminio (da 70 a 540), ed il 204, con il blocco di 24 documenti (da 480 a 1.100); per Parma il 230, inerente un altro insieme di lettere (da 230 a 420); per la Sardegna il 380, con la missiva da Casatisma a Milano recante il 5 centesimi verde smeraldo grigiastro ed il 20 cobalto scuro (da 230 a 470); di Sicilia il 436, comprendente un insieme di corrispondenze (da 100 a 1.600); per la Toscana il 446, cioè il 4 crazie verde azzurro su carta grigia azzurrata linguellato (da 1.800 a 2.750), nonché il 476, dedicato ad un frontespizio con la coppia del 50 centesimi di Governo provvisorio ed un 10 bruno bistro già sardo (da 450 a 900).
Di Regno è possibile annotare il 547 per una lettera da Bergamo Bassa a Roma che presenta il 5 centesimi verde di Sardegna ed il 15 litografato del II tipo (da 120 a 320), oppure il 654, con la serie usata per gli Enti parastatali riguardante l’Associazione nazionale mutilati invalidi di guerra (da 300 a 1.150). Di Rsi, ecco il 689: l’assicurata presenta il 50 lire isolato di Gnr sovrastampato a Brescia e classificato come I tipo (da 2.600 a 4.900). Per le occupazioni, tutti di Amg-Vg, il 739, vale a dire una cartolina di ritorno (da 90 a 570), il 748, una lettera (da 50 a 380), il 752, una raccomandata (da 350 a 1.310). E poi l’821 di Fiumano Kupa, cioè il 30 dinari rosa lilla usato (da 3.200 a 3.940). Significativi pure alcuni risultati di posta aerea, come l’857, consistente nei fogli da venti dei trittici per la “Crociera nord atlantica del Decennale” (con varietà “ciuffo”, da 5.200 a 5.900), e l’858, concernente la stessa serie spezzata (da 3.200 a 4.150).
Per l’estero, non può essere taciuto il 955: ossia, il plico da San Marino a Faenza del 1863 affrancato con le cartevalori sabaude (da 6.500 a 16.000). Quindi, diversi dei lotti appartenenti alla collezione europea tra il 1840 ed il 1955 smembrata ora; a titolo di esempio, sono stati contesi il 1.008 di Cecoslovacchia (da 3.400 ad 8.500), il 1.014 di Estonia (da 2.000 a 3.100), il 1.034 di Gibilterra (da 790 a 1.250). Hanno trovato compratori pure il 1.053 ed il 1.054, ossia le accumulazioni di decreti ed altri documenti (da 100 a 460 e da 600 a 1.900).