Comunità islamica italiana in lutto. Ma anche il mondo della filatelia non è da meno, ricordando Vito Salierno, nato il 24 agosto 1934 e scomparso ieri. È stato, fra l’altro, professore d’inglese nei licei e poi direttore dell’Istituto italiano di cultura e addetto culturale all’Ambasciata italiana in Pakistan. Tanto che divenne uno dei maggiori esperti europei della società locale, in particolare del poeta e filosofo Allama Muhammad Iqbal (dal 2007 era presidente della Iqbal foundation Europe). Ma si è occupato anche della biografia di Gabriele D’Annunzio, del quale ha curato le edizioni a stampa delle missive a Barbara Leoni, Fiammadoro e Nietta.
Cominciò a scrivere di francobolli nel 1965, sul “Collezionista”, collaborando, poi, per “Filatelia”, “Francobolli” e “Notiziario Asif”. Il salto nel 1975, quando, fino al 1984, diresse il bimestrale intitolato “Il nuovo corriere filatelico”. Per dodici anni ha presieduto la Commissione per la storia postale della Fédération internationale de philatélie; dal 1975 è stato giurato internazionale per il medesimo settore ed anche di letteratura filatelica. Fu tra gli animatori -formalmente segretario del comitato organizzatore e di quello esecutivo- di “Milano ‘82”, la prima mostra mondiale di letteratura filatelica, tenutasi al castello Sforzesco della città lombarda tra il 3 ed il 9 novembre di trentuno anni fa.
Notevole l’impegno editoriale. Solo rimanendo nel comparto, vanno citati, quali esempi, “Il fascino discreto della posta e del francobollo”, “Manuale di filatelia” nonché la collana, giunta al settimo volume, “Bibliografia filatelica e storico-postale ragionata”. Per conto dell’azienda Vaccari, ecco “La censura postale in Lombardia”, “La posta austriaca a Roma”, “Le relazioni postali dell’Italia nell’Ottocento. Italia-Svizzera” e “Le relazioni postali dell’Italia nell’Ottocento. Italia-Francia”.
Per disposizione del diretto interessato, non è stato svolto un funerale pubblico.
Testo aggiornato il 26 febbraio 2013.